COSTELLAZIONI a COLORI: Chioma di Berenice e Leone

“Ho tabulato le tinte assegnate da vari osservatori a 4984 stelle contenute in alcuni cataloghi […]: per mancanza di una terminologia uniforme, non meno di 188 differenti espressioni furono utilizzate per denotare i vari colori osservati”.

F. W. Levander FRAS – The determination of the colours of stars, in The Journal of the British Astronomical Association, I, 195 – 1891

Ecco quali colori avrebbero visto gli occhi di Eracle guardando l’invulnerabile Leone di Nemea. Quali armi avrebbero potuto stanare questa belva, adagiata in modo possente e regale, dal corpo di colore azzurro e dalla folta criniera gialla?

La Freccia che secondo la tradizione lo ha colpito, ancora sfreccia tra le costellazioni della volta celeste e come rivelano i colori delle sue stelle, è completamente dorata come la testa dell’animale!

Testa del Leone – Immagini NON in scala

Pure nella tradizione araba l’insieme di questi astri era interpretato come un Leone: era decisamente più grosso – partiva infatti dai Gemelli finonad Arturo e Spica – ed il luminoso ammasso di stelle MEL111 che oggi è tra i confini della costellazione della Chioma di Berenice, sembrava disegnare esattamente il ciuffetto della coda che caratterizza il felino.

Secondo la tradizione araba fu proprio il movimento di questa coda a spaventare le GAZZELLE che si abbeveravano allo stagno e che iniziando improvvisamente a scappare ad alta velocità, finirono per incidere nel cielo le impronte dei loro balzi: TRE coppie di astri quasi parallele e che oggi disegnano le TRE zampe dell’Orsa Maggiore.

La Chioma di Berenice

Alla luce di questi colori il voto di tagliarsi i capelli che la regina Beatrice fece ad Afrodite per il ritorno dell’amato marito, appare ora più convincente! Come racconta il mito, erano così meravigliosamente belli che non potevano che andare a ruba: spariti dal tempio e poi …riconosciuti in queste deboli stelle del cielo!

Tutti gli astri della Chioma di Berenice entro la sesta magnitudine!

Solo nella volta celeste un ciuffetto di stelle poteva disegnare nello stesso tempo la CODA di un Leone, la ciocca di CAPELLI della regina Berenice, uno STAGNO dove si abbeverano gazzelle ed un mazzetto di SPIGHE tenute in mano dalla Vergine, simbolo della stagione che prefigura i loro levarsi nel cielo!

Immagini a cui si aggiunge quella di un intero MAZZETTO di FIORI profumati immortalato tra le mani della Vergine …

Vergine – aquerello ed inchiostro su carte – Credit: J. Paul Getty Museum (object no. Ms. Ludwig XII 8, fol. 55v); courtesy of the Getty’s Open Content Program – www.britannica.com

e quella di un fiore a cinque petali di Peter Apianus da lui definito “ROSA”.

Imagines Syderum Coelestium di Peter Apian, 1536 – Leone – www.atlascoelestis.com

Assieme alle Iadi e alle Pleiadi, l’ammasso di stelle della Chioma è uno tra i più vicini alla Terra. Mentre però le Pleiadi appaiono tutte AZZURRE, qui, come accade anche nelle Iadi, le stelle sono tutte GIALLINE ed AZZURRINE, perché quelle ARANCIONI come Aldebaran e 4 Com, non appartengono ai rispettivi ammassi.

Immagini NON in scala

Regolo, la stella AZZURRA più luminosa del Leone è accompagnata dalle sfumature GIALLINE di Algieba, una delle stelle doppie più famose del cielo, i cui due astri, al telescopio, appaiono tra loro simili sia nella luminosità che nel colore.

Sfumature che sembrano quasi toccarsi nella più debole 24 Com, una delle stelle doppie colorate più belle della volta celeste, e che fanno pregustare quelle visibili in Albireo!

24 Com

Ed infine c’è lei, R Leonis, di classe spettrale M7, l’astro più rosso della costellazione del Leone e una delle stelle variabili più famose del cielo.

Regolo ed R Leonis

Come Mira ed η Cygni infatti è letteralmente capace di apparire e scomparire nel cielo stellato: ogni 312 giorni sfiorando la sesta magnitudine diventa quasi visibile ad occhio nudo prima di sparire nuovamente per altri 10 mesi.

E come in loro, questo salto di luminosità si traduce anche in un meraviglioso salto CROMATICO!

Cambiamenti cromatici in R Leonis

Ecco infine l’ultima versione del mosaico, con i colori di tutte e 120 stelle fino alla sesta magnitudine di queste due costellazioni.

Parecchie delle quali, in ordine di classe spettrale, sembrano disegnare una scala cromatica quasi perfetta.

Immagini scattate a stelle messe FUORI FUOCO
con uno smartphone all’oculare di un dobson da 18″
e a 285 ingrandimenti.

Qui la pagina dedicata alle Costellazioni a colori.

Cieli colorati!!!

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