Ecco come appariva nell’aprile del 2019 e di GIORNO, il pianeta VENERE a circa 95 ingrandimenti! Ed ecco invece come appariva agli stessi ingrandimenti solo qualche mese prima, 13 ottobre 2018:
Continua a leggere Venere PIENA e Galileo GalileiCategoria: Chicche galileane
Alcuni tra i più interessanti testi tratti dalle opere e dalla corrispondenza di Galileo Galilei
Galileo e le stelle doppie
Spulciando la corrispondenza galileana, ci si imbatte sempre in qualche particolare capace di suscitare interesse: oltre alle annotazioni pervase dallo stupore di chi sa di osservare per la prima volta al mondo ciò che sta guardando al telescopio, è bello scoprire che accanto alla Luna e ai pianeti, ci sono altri oggetti celesti, spesso poco considerati, che nascondono dietro di essi una storia che li vedeva veri protagonisti della rivoluzione copernicana.
Continua a leggere Galileo e le stelle doppieGalileo e le dimensioni dell’Universo
La scoperta di pianeti extrasolari, spesso definiti fratelli e cugini della Terra per alcune caratteristiche fisiche e chimiche che presentano, riporta alla mente di tutti la consapevolezza di quanto sarebbe straordinaria la scoperta di un altra vita intelligente nello Spazio!
Ma quando poi si viene a conoscenza della distanza che ci separa da questi nuovi mondi, bastano un po’ di conti per capire che sarebbe praticamente impossibile, non solo raggiungerli, ma anche comunicare con essi in tempi “umani”, perchè lo Spazio in cui siamo immersi, pur se finito, è così vasto da poter essere definito “quasi” praticamente vuoto.
Continua a leggere Galileo e le dimensioni dell’UniversoGalileo e la vita sulla Luna
In un contesto come quello di Galileo, dove lo spazio oltre la Terra, considerato perfetto e divino, apparteneva totalmente al mondo della religione, la scoperta della montuosità della Luna e l’affermazione del suo essere come la Terra, comportavano una serie di conseguenze che ovviamente andavano ben oltre il campo scientifico.
Continua a leggere Galileo e la vita sulla LunaGalileo e la metà del cielo.
Non è sicuramente un fatto comune notare che l’Occhio del Toro, cioè Aldebaran, la stella più luminosa di questa costellazione e il Cuore dello Scorpione, Antares, tramontano e sorgono quasi in modo contemporaneo, cosicchè, quando la prima sta per andare sotto l’orizzonte, l’altra comincia a splendere quasi esattamente dall’altra parte del cielo.
Eppure questa semplice coincidenza, notata già 2000 anni fa da Tolomeo, era considerata una concreta dimostrazione del fatto che la Terra dovesse occupare esattamente il centro dell’intero Universo!
Continua a leggere Galileo e la metà del cielo.Galileo e il fantasma di Giove
Il mattino del 15 Agosto del 2012, in occasione del più o meno raro transito contemporaneo delle ombre di Io ed Europa su Giove, rimasi fortemente sorpreso dall’essere riuscito ad osservare il fenomeno nei suoi dettagli fino a quando il Sole, alto 20° sull’orizzonte, avendo superato i palazzi vicini, stava ormai illuminando anche me.
Continua a leggere Galileo e il fantasma di GioveGalileo e l’imperfezione del cielo stellato
La “rivoluzione” del cielo aristotelico è operata in modo grandioso da Galileo Galileo, non solo attraverso le sue inequivocabili scoperte, ma soprattutto grazie alla consapevolezza che aveva di ciò che “vedeva”.
L’idea della perfezione del cielo antico, cozzava apertamente con l’apparente imperfezione di una sfera celeste, dove le stelle, pur se disposte tutte alla stessa distanza dalla Terra, circa la loro luminosità non seguono nessun reale ordine.
Continua a leggere Galileo e l’imperfezione del cielo stellatoGalileo e l’infinito stupore
Osservare il cielo è sempre come la prima volta! Parola di Galileo Galilei!
“Supplico per tanto V. S. Ill.ma a scusarmi et perdonarmi se forse più del conveniente la molesto; et se non gli mando adesso un occhiale, non se ne maravigli, perché ne ho a pena tanti per il bisogno detto di sopra, et l`indugio sarà compensato con tanto maggiore eccellenza, perché gliene darò uno quale ancora non se ne son fatti di tali: et alla mia venuta costà questo Giugno porterò al G. D. in questa materia cose di infinito stupore“.
Galileo a BELISARIO VINTA, 19 Marzo 1610
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