ORGANIZZA UNA SERATA OSSERVATIVA!!!

Ecco un’idea davvero originale: ORGANIZZA UNA BELLA SERATA OSSERVATIVA!

Lo spettacolo della volta celeste che ogni notte si apre sopra le nostre teste, non passa indifferente agli occhi di nessuno: Luna e pianeti, ammassi stellari e nebulose, lontani milioni e miliardi di chilometri da noi, danzano lassù in alto su un palcoscenico immenso.

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L’illusione dei pianeti al telescopio.

Quando si osservano i pianeti al telescopio si resta spesso “delusi” delle loro PICCOLE dimensioni, soprattutto se paragonate a quelle della Luna che appare invece incredibilmente ENORME.

Luna nel cielo e Venere al telescopio in singoli scatti

L’impressione è così forte che quei dischetti ci sembrano più piccoli PURE del disco della Luna vista SENZA telescopio. Ma non è affatto così.

Quella visibile in basso in questi scatti infatti non è la Luna, ma #Venere come appare al telescopio a 285 ingrandimenti e quella visibile in alto nel cielo è la Luna, entrambe riprese all’alba del 22 aprile con singoli scatti col cellulare. A quell’ingrandimento il diametro angolare di Venere – intorno ai 42 secondi d’arco – diventava oltre 6 VOLTE più GRANDE di quello della Luna vista ad occhio nudo – intorno ai 1900 secondi d’arco –, eppure, dal vivo, guardandole una per volta, nessuno lo direbbe mai.

La mancanza di riferimenti terrestri nella visione all’oculare infatti, lascia l’impressione che quei dischetti siano molto più PICCOLI di quanto siano in realtà. Ma se potessimo ritagliare quelle immagini ed attaccarle nella volta celeste, tra la Luna e stelle e sopra il contesto che ci circonda, avremmo invece un’idea più oggettiva di quanto siano GRANDI le loro dimensioni attraverso un telescopio.

L’illusione “scompare” vedendoli insieme in scatti singoli come questi, oppure tenendo entrambi gli occhi aperti quando si guarda all’oculare, così da sovrapporre la visione al telescopio con quella del contesto in cui ci troviamo …appiccicando i pianeti visti al telescopio nel cielo della nostra città.

Osservazione visuale di Saturno SENZA anelli e della riga scura che lo attraversa

In questi giorni il caro pianeta CON gli anelli appare ancora SENZA anelli. Ma ora che è più alto nel cielo e più lontano dal Sole, mostra un bellissimo dettaglio in più.

Rispetto a 10 giorni fa infatti, negli ultimi due giorni sono riuscito a notare una sottilissima linea scura che attraversa interamente il disco del pianeta, posta all’altezza dell’equatore e parallela al piano dell’orbita. Si può pensare inizialmente all’ombra degli anelli, ma considerando che in questi giorni essi sono posti di taglio anche rispetto al Sole e che dalla Terra è visibile la loro faccia non ancora illuminata, direi che sia molto più probabile identificare questa riga CON l’anello stesso – non ancora illuminato dal Sole – più che con la sua ombra, tra l’altro in questo periodo sottilissima.

L’anello è qui quasi perfettamente verticale all’immagine.

La linea si percepiva abbastanza bene, ma solo ad alti ingrandimenti, solo a tratti e solo per quei pochi minuti durante i quali il pianeta era abbastanza alto sopra l’orizzonte da apparire nitido e prima che l’aurora ne riducesse il contrasto così da renderla invisibile.Ho provato a riprenderla fotografando con uno Huawei direttamente dall’oculare, ma è stato impossibile. Però in alcuni frame dei video ripresi mi sembra invece di riuscire a notare qualcosa. Un dettaglio che si nota solo se sai cosa stai cercando, come accade spesso nell’osservazione visuale.

La presenza di quella linea è comunque confermata dalle foto di altri astrofotografi riprese già qualche settimana fa. Ora però so che si può VEDERE anche in VISUALE.

Saturno SENZA anelli: una inaspettata meraviglia

Dopo la congiunzione col Sole di alcune settimane fa Saturno è ritornato visibile nel cielo dell’alba. Ma a differenza di come l’ho lasciato l’ultima volta – era il 16 febbraio scorso – ora appare SENZA anelli.

Ogni 15 anni circa infatti, quando il pianeta si mostra alla Terra perfettamente di taglio, i suoi sottili anelli spariscono alla vista.

Questa volta il fenomeno si è verificato il 23 marzo – 5 settimane dopo la mia ultima osservazione – quando però il pianeta risultava inosservabile perché in congiunzione stretta col Sole. Eppure ieri, a più di 3 settimane di distanza da quel giorno, i suoi anelli SONO ancora INVISIBILI: forse perché troppo deboli per essere visti nelle luci dell’aurora o forse perché cancellati dalla rifrazione atmosferica. Ma sta di fatto che al telescopio NON si vedono, neppure ad alti ingrandimenti.

Il fenomeno fu osservato per la prima volta da #GalileoGalilei nel 1612. Egli non riuscì mai a capire la natura di quelle “orecchie” attaccate a Saturno, ed avendo osservato per circa 2 anni che l’aspetto del pianeta tricorporeo era rimasto praticamente immutato, l’improvvisa sparizione degli anelli fu per lui “un’ inaspettata meraviglia”:

Ora che si ha da dire in così strana metamorfosi? Forse si sono consumate le due minori stelle al modo delle macchie solari? Forse sono sparite e repentinamente fuggite? Forse Saturno si ha divorato i propri figli

scrisse a Marco Velseri il primo dicembre 1612. Curiosamente infatti, secondo la cosmogonia greca, Crono – Saturno per i Romani – divorava i suoi figli per paura che lo spodestassero, proprio come sembrava fosse accaduto.

Pur non comprendendo la ragione di quella meravigliosa sparizione, Galileo non dubitava affatto del loro ritorno. E così fu.

👉 Oggi, dopo oltre 400 anni da quella prima volta, davanti a quella sparizione non più inaspettata e a quella riapparizione non più indubitabile, c’è ancora lo stesso stupore.

Immagini riprese con un dobson Sky-Watcher 18″ ed uno Huawei p30 pro.

Il cielo sopra Beirut, intervista a Steven Shehade – su PRISMA

✨️ È sempre bello raccontare le storie che la fantasia dell’uomo ha immortalato nella volta celeste.

Ma poi ci sono le storie vere, come quella di Steven Shehade, che osserva il cosmo in un contesto difficile come quello di Beirut, dove continua a sognare e dove rischia la vita anche come vigile del fuoco volontario.

È un vero piacere – attraverso di lui – dare voce a tutti quelli che come lui, pur subendo ingiustizie, continuano ad essere da esempio per tutti. Storie, che per la loro quotidiana eroicità, andrebbero catasterizzate nella volta celeste.

Intervista per Gabriella Bernardi sul progetto delle Costellazioni a Colori

Che bello! Alla giornalista, pubblicista e scrittrice scientifica Gabriella Bernardi è piaciuto così tanto il mio progetto delle “Costellazioni a colori” da volermi dedicare un‘intera intervista.

È stato un vero piacere ripercorrere gli oltre 25 anni di passione per il cielo che mi porto alle spalle e delineare quei sottili fili che danno senso a tutti questi anni di astrofilia.

Non so quanto ciò che mi diverto a fare con i colori delle stelle possa definirsi #arte o #scienza. Ma in effetti più che rappresentare il fine, l’arte e la scienza sono solamente la modalità e l’inevitabile conseguenza della condivisione di quanto mi piace osservare e raccontare del cielo.

👀 Queste immagini – scosse o sfocate – non sono altro che una visione d’insieme dei colori che si possono veramente vedere al telescopio, trasformandosi così in un invito ad osservarli con i propri occhi.

Grazie Gabriella per aver apprezzato questo mio progetto ed ancora di più per aver valorizzato la “mia” astronomia tutta

Venere all’ombra di una magnolia in fiore ed altri alberi

Quest’anno il luminoso pianeta sarà in congiunzione inferiore a cavallo dell’equinozio di primavera. Per cui mi sembra una buona idea osservare e riprendere la sua piccola falce assieme a differenti fiori, veri protagonisti di questa stagione.

📷 Nikon coolpix p510.

Qui all’ombra di altri alberi.

Recenti pubblicazioni

Per l’interazione della radiazione elettromagnetica a differenti lunghezze d’onda e la percezione sensoriale dell’occhio umano il mondo ci appare tutto colorato.

Lo stesso accade osservando i pianeti, ogni singola stella della volta celeste ed in modo mediato con gli altri oggetti del profondo cielo quando immortalati nelle immagini astronomiche.

I meccanismi fisici che si nascondono dietro “lo spettacolo a colori” dello spazio e della realtà che ci circonda ce li spiega Diego Tesauro nel suo ultimo articolo pubblicato per la Società Chimica Italiana

Grazie Diego per aver inserito anche il mio mosaico dei colori di Orione tra le immagini da te selezionate.

Kaleidocosmo fa da copertina ad un articolo di Larry Sessions dedicato ai colori delle stelle pubblicato su Earthsky.

E tra le immagini che accompagnano il testo c’è anche il mosaico di Orione a colori.

Qui il link.