ANNIBALE DE GASPARIS e la scoperta degli ASTEROIDI dalla città di NAPOLI!

L’anno 2019 segna il bicentenario della nascita di Annibale de Gasparis, matematico e astronomo abruzzese, Direttore della Specola Napoletana ed infine Senatore del Regno d’Italia che tra il 1849 e il 1865, attraverso il Gran Telescopio del Reichembach ancora conservato presso il Museo degli Strumenti Astronomici di Napoli, scoprì proprio dall’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, 10 nuovi asteroidi: Hygiea, Parthenope, Egeria, Irene, Eunomia, Psyche, Massalia, Themis, Ausonia e Beatrix!

Annibale de Gasparis – 1897 ca. – Museo degli Strumenti Astronomici

Scoperte che oltre a vari riconoscimenti nazionali ed internazionali, come la medaglia d’oro della Royal Astronomical Society e 5 Premi Lalande assegnati dall’Academie de Sciences de Paris, gli riuscirono di legare indissolubilmente la sua città adottiva al cielo stellato: da allora infatti, accanto ai Pianeti Medicei, esistono 10 pianeti scoperti proprio da Napoli ed uno di essi porta proprio il nome che la mitologia associa alla storia della sua fondazione: Parthenope!

Ora il sign. de Gasparis fa lasciare alla sua sirena quelle acque ed abitare gli spazi celesti: né questo volo parrà assurdo ora che si è tratto dalle profondità dell’oceano lo stesso padre Nettuno per innalzarlo alle più elevate regioni del sistema planetario.

La Civiltà Cattolica, Anno II, Vol IV, 1851, pag. 224.
Il Reichenbach usato da de Gasparis – 7,5 cm d diametro

Dopo la scoperta di Cerere fatta a Palermo nel 1801, in 48 anni furono solamente 8 gli asteroidi scoperti. E solo grazie al de Gasparis, quella che poi sarà l’Italia, ritornò ad essere patria di scoperte astronomiche del genere. Egli ci riuscì in modo così mirabile che 8 dei suoi 10 pianeti, furono scoperti nell’arco di soli 4 anni; e cosa ancor più sorprendente, 6 di essi furono rinvenuti quasi tutti consecutivamente tra il 1849 e il 1853!

Gara senza competizione

Non era di certo l’unico che dava la caccia ai nuovi pianeti! Eppure come lui, solo Russel Hind in Inghilterra arrivò a scoprire un numero così alto di asteroidi – che diventano 11 se consideriamo anche l’asteroide napoletano Psyche -, compiendo l’impresa in meno anni di lui e con momenti davvero memorabili come il 1852, quando riuscì a scoprirne 4 in un solo anno!

C’è da dire però che il telescopio equatoriale usato da Hind era più moderno e decisamente più grande del piccolo telescopio utilizzato a Napoli da Annibale de Gasparis.

L’Equatoriale di Dollond – 23 cm di diametro

La caccia ai nuovi pianeti era portata avanti così bene dai questi due osservatori del cielo che l’asteroide Irene fu scoperto dal de Gasparis indipendentemente solamente 4 giorni dopo Hind; e l’asteroide Psyche, viceversa, fu scoperto dal de Gasparis solamente il giorno prima che Hind s’accorgesse della sua presenza!

Quando qualcuno cominciò ad emulare il loro lavoro, anche altri due asteroidi, Massalia e Themis, alcuni anni dopo, furono rinvenuti a Marsiglia dal francese Chacornac, rispettivamente due mesi dopo e 10 giorni dopo le scoperte del de Gasparis!

La popolarità di Annibale de Gasparis

Le continue novità astronomiche di quegli anni accompagnate dalle rispettive premiazioni che venivano da quel giorno raccontate di volta in volta sui quotidiani di tutto il mondo, lo fecero diventare così popolare che oltre ad essere cantato nei versi di molti poeti suoi contemporanei

[…] E nuovi mondi scopri, in questa e in quella
Parte spiando il Ciel con lungo amore.[…]

Giambattista De-Santis, sonetto.

facero del de-Gasparis-scopritore-di-asteroidi un’immagine addirittura popolarmente “stereotipata”, come si evince ad esempio dalla rivista umoristica e tutta napoletana “Il Palazzo di Cristallo, Esposizione Serale di scienze, lettere e arti“, pubblicata negli anni immediatamente successivi alle grandi scoperte astronomiche, dove lo troviamo ripetutamente menzionato!

All’interno di quello che potremo definire un elogio alla Zeppola napoletana, leggiamo ad esempio:

“Bionda era e bella e di gentile aspetto. Chi? […] O zeppola, tu sei il nunzio della pastiera, l’aurora del casatello, la sentinella avanzata dei dolci di Pasqua. […] Tu hai le corna come la Luna e come l’amante della Luna che finì, come sapete, in cervo […]. Tu sei, o zeppola, una scoverta patria come la bussola, la camera oscura, la Cerere e i sette pianeti di de Gasperis”.

Il Palazzo di Cristallo,
23 Febbraio 1856, Anno I, n. 71

O come quella volta in cui si attendeva con non poca preoccupazione popolare, la riapparizione dell’impressionante cometa del 1264 e del 1556:

Herman Gall, Grande Cometa del 1556 e terremoto su Istambul

“Quest’affare della cometa è un affare di poco rilievo in confronto della gran novità che ci annunzia Le Verrier. Indovinate che cosa ci ha detto questo astronomo che intuisce i nuovi pianeti dall’osservatorio del suo tavolino? Egli ha annunziato che pel 1866 saranno scoverti cento pianeti tra Marte e Giove. A tale annunzio già de Gasperis è corso a Capodimonte per scoprire una cinquantina di questi cento: Encke a Berlino e Chacornac a Parigi non sappiamo se arriveranno a tempo per coprire gli altri cinquanta. Quando de Gasperis inalbera il terribile cannocchiale il firmamento trema e i pianeti si presentano essi stessi innanzi alle sue lenti […]”.

Il Palazzo di Cristallo,
Mercoledì 21 Maggio 1856, Anno I, n. 139

… o ancora riguardo a quella volta che a Napoli ci furono ripetuti giorni di nebbia fitta:

“Stiamo sul Sebeto o sul Tamigi? Questa interpellazione ci facciamo tutti da qualche giorno uscendo da’nostri lari domestici. Per adesso la nebbia dura sino a quasi mezzogiorno, cosicché non fa giorno a giorno ma a mezzogiorno. Cominceremo per non distinguere più per le vie certe facce antipatiche di concordia che il sole soleva illuminare costantemente […]. Quanto al cielo, i pianeti staranno tranquilli e non avranno paura di essere denunziati dal terribile cannocchiale di de Gasperis […].

Il Palazzo di Cristallo,
Lunedì 13 ottobre 1856, Anno I, n. 238

Panorama dall’Osservatorio Astronomico di Napoli

Così popolare da essere immortalato talvolta anche in vignette umoristiche, come quella pubblicata sulla rivista Strenna dello spirito folletto del 1866, in cui nel parlare del 600esimo anniversario della nascita di Dante Alighieri tra gli Avvenimenti Memorabili dell’anno 1865, si fa riferimento all’asteroide scoperto in quell’anno dal nostro de Gasparis e da lui chiamato Beatrice in onore del sommo poeta!

Vignetta di Don Ciccio, pseudonimo di Luigi Borgomainerio – Cortesia Gallerie Estensi, C.RID.PER.0150.1866 – Altra vignetta dello stesso autore è pubblicata sul Giornale di Astronomia che trovi in fondo a questa pagina.

Don Ciccio immortalò Annibale de Gasparis nell’atto di donare a Dante l’asteroide appena scoperto, a sua volta rappresentato sottoforma di bambola coronata da una stella!

La palandrana ed il cappello a punta che vestono l’astronomo, gli danno in parte l’aspetto di un mago e nello stesso tempo sembrano richiamare la veste e la beretta da notte in riferimento alle notti insonni da lui passate alla ricerca di nuovi pianeti.

Nel 1902 gli stessi abiti li indosseranno gli astronomi del famoso Le voyage dans la Lune di Méliès, in un misto di scienza e fantascienza, ironia e magia!

Progetto nel 170esimo anniversario delle scoperte

Ed allora, contagiati anche noi dall’entusiasmo di quei giorni, a 170 anni esatti dalla prima scoperta, ho l’onore di riportare alla memoria in un modo del tutto speciale, quell’appassionante caccia agli asteroidi consumatasi sotto i cieli di Napoli: ripresentando qui, di volta in volta rispettando la data di pubblicazione dell’epoca, le parole degli articoli pubblicati in quei 4 anni sul Giornale Costituzionale del Regno delle Due Sicilie con immagini inedite tratte direttamente dalla rivista borbonica e dalla corrispondenza stessa di Annibale de Gasparis che negli ultimi anni ho avuto modo di ricercare e studiare…

… così da rivivere quei momenti proprio dal punto di vista di chi, passeggiando per le strade della capitale borbonica e fermatosi ad acquistare il solito quotidiano locale, una volta apprese le notizie delle scoperte astronomiche fatte da Annibale de Gasparis in pochissimi anni, sarebbe arrivato a ripetere le parole che Giuseppe Bianchi l’allora Direttore della Specola di Modena, fece al momento della quarta scoperta asteroidale:

“per opera sua, il cielo di Napoli direbbesi quasi il prediletto giardino delle asterroidi! E invero queste, Dee o Ninfe che sieno denominate, non sono di cattivo gusto nella scelta di lor più frequente convegno e diporto sulla nostra Terra”.

Giuseppe Bianchi, in Confronto dell’annua pioggia
in Roma e in Perugia con quella caduta in Modena,
4 giugno 1851, Modena.

Giornale del 7 maggio 1849: scoperta di Hygiea

La maggior parte di questi articoli racconta fatti ricostruibili anche da altre fonti facilmente reperibili in rete; pochi altri invece, oltre ad essere la fonte più antica di ciò che raccontano, sono documenti unici e dal contenuto del tutto esclusivo!

Proprio come quello pubblicato il 7 maggio del 1849 il primo che leggeremo e nel quale lo scopritore stesso annunciava la scoperta del primo pianeta napoletano!

Buon divertimento!

Una Parthenope nel Cielo nella corrispondenza di John Herschel versione italiana / versione inglese per la Royal Society

Cieli colorati!!!

Per un approfondimento più generale su Annibale de Gasparis si rimanda all’articolo pubblicato sul Giornale di Astronomia, Vol. 46 N.3 2020: Annibale de Gasparis, il giardiniere del cielo di Napoli.

Si ringraziano

la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma
per la riproduzione e la pubblicazione delle immagini del Giornale
;

e le Gallerie Estiensi per la riproduzione della vignetta tratta dalla Strenna dello spirito folletto del 1866.