La STELLA più ROSSA del CIELO!

S Cephei – dobson 18″ – x285 – maggio 2020 – fuori fuoco

Quando si parla di stelle colorate, non si può fare a meno di citare le carbon stars, le famose stelle-più-rosse del cielo! Pur essendo tutte deboli, queste stelle appaiono così rosse da far letteralmente impallidire i Giganti Rossi della volta celeste, come il Pianeta Rosso o le stelle Betelgeuse, Antares, Arturo, Aldebaran ed Alphard …

dobson 18″ – x285

… ed anche 119 Tauri, 19 Piscium e la popolare Stella Granata di Herschel, che pur essendo visibili ad occhio nudo, sono troppo deboli per mostrare le loro sfumature vermiglie già ad occhio nudo!

ISO800 – F1.9 – NB: Mira era poco sotto la magn. +6

Variabilità cromatica ESTRINSECA

Non è di certo un caso che le stelle così rosse siano TUTTE così deboli, come non lo è il fatto che nessuna tra le più luminose appaia invece così rossa!

Il colore che percepiamo infatti, dipende anche da quanto sia brillante la fonte che lo genera: più un oggetto è luminoso, più l’occhio umano tenderà a leggere il suo colore tendente al bianco; e viceversa: meno è brillante, più ci apparirà carico di tinta.

Ecco perché – come si era già accorto William Sadler Franks – la sfumatura di una stella può facilmente apparire differente in base al differente diametro dello strumento che si utilizza! Anche questi deboli astri rossissimi, quindi, attraverso telescopi dal diametro sempre più grande, apparirebbero incredibilmente ingialliti, soprattutto se confrontati con i NUOVI astri rossi, tutti decisamente piú deboli, che diverrebbero ORA visibili grazie alla luminosità dello strumento!

… ed INTRINSECA!

Il colore delle carbon stars fin dal XIX secolo ha attirato l’attenzione di tanti e tanti astronomi, come ad esempio Lalande, gli Herschel, Schjellerup, Birmingham e Benedetto Sestini, tanto da spingere molti di essi a costruire interi cataloghi dedicati esclusivamente alle stelle rosse.

Primo catalogo di stelle rosse – Lalande – 1804

Il loro studio ha portato Angelo Secchi alla scoperta della presenza del carbonio come principale caratteristica del loro spettro ed inevitabilmente, alla selezione di quelle dalle sfumature così fortemente scarlatte da poter essere paragonate a rubini e gocce di sangue visibili nel cielo!

In quanto stelle variabili, il colore visibile in questi astri varia col variare della loro luminosità intrinseca! E chi si diverte a seguirli anno dopo anno – a parità di strumento – potrà cogliere questa loro variabilità cromatica senza troppa difficoltà!

Oltre alla temperatura, le loro sfumature dipendono dalla presenza di uno strato di carbonio che riveste la loro superficie più esterna, la fotosfera.

Salto cromatico in omicron ceti, Mira

Una stella variabile è solitamente un astro caratterizzato da una forte instabilità intrinseca che la porta a gonfiandosi e sgonfiandosi ripetutamente!

Durante la fase di minimo, quando cioè l’astro appare meno luminoso, la luce di una carbon star apparirà “più rossa” perché deve attraversare uno strato di carbonio più spesso; viceversa, durante le sue fasi di massimo, tale luce apparirà “più ingiallita” in quanto lo spessore dello strato di carbonio che deve attraversare, sarà molto più sottile!

Proprio a causa di tale VARIABILITA’ CROMATICA – in questo caso INTRINSECA e REALE -, il podio della “STELLA PIU’ ROSSA DEL CIELO” NON è sempre occupato dallo stesso astro!!

Ecco allora la necessità di creare una pagina dedicata e da aggiornare di volta in volta!

Il Club delle più ROSSE del CIELO!

La continua osservazione visuale di tali astri, non solo mi ha portato negli ultimi anni ad una selezione di quelli più intensamente ROSSI, ma anche davanti all’evidenza di come l’ambito podio-cromatico, sia in effetti occupato SEMPRE dalla stessa manciata di astri: V Hydrae, S Cephei, R Leporis, T Lyrae e V Cygni!

Attestato ricevuto

Eppure, per risolvere il quesito dell’astro più rosso, NON basterà, di volta in volta, studiare la loro curva di luce, perché può spesso capitare che la fase di minimo, sia attraversata da più stelle contemporaneamente.

E NON basterà neppure fermarsi al dato del loro indice di colore, perché essendo esso basato sulla magnitudine di un astro, nelle stelle variabili è ovviamente sempre RELATIVO al momento della sua misurazione!

Questa pagina allora, nasce appunto con lo scopo di indicare, di volta in volta, quale sia la STELLA più ROSSA visibile nel CIELO del MOMENTO!!

Il risultato si baserà sul confronto visuale delle sfumature cromatiche di questi CINQUE astri, possibilmente fatto a pochi giorni di distanza e sullo studio delle loro curve di luce reperibili dal sito dell’AAVSO!

IN QUESTO PERIODO
LA STELLA PIU’ ROSSA DEL CIELO È:
S Cephei!

Novembre 2022

Dobson 18″ – x95 – Huawei p30 ISO1600 – 1s. La stella bianca è HD193700.

Dopo un lungo periodo in cui le deboli U e V Cygni hanno rivestito il primato di “astro più rosso della volta celeste“, ora l’ambito posto è occupato nuovamente da S Cephei!

Tutto questo è evidente già con la semplice osservazione visuale. Guardando le stelle una dopo l’altra infatti, si nota immediatamente che la stella è sicuramente più rossa di T Lyrae e di R Leporis.

Dobson 18″ – x95 – Huawei p30 ISO1600 – 1s

Ed ora che le deboli U e V Cygni stanno attraversando la loro fase di massima luminosità, la carica del loro “rossore” è drasticamente diminuita!

V Cygni riesce ancora ad occupare il secondo posto del podio …

Dobson 18″ – x95 – Huawei p30 ISO1600 – 1s

e U Cyg è molto più brillante ed ingiallita rispetto all’aprile scorso, tanto che anche in questi semplici scatti con cellulare, appare chiaramente la sua variazione cromatica degli ultimi 7 mesi!

Due scatti di U Cygni, rispettivamente aprile e novembre 2022. Si nota come la stella sia più luminosa e più arancione. Dobson 18″ – x95 – Huawei p30 ISO1600 – 1s

Cieli colorati!!!

In questi scatti bisogna considerare solamente le sfumature cromatiche visibili e non le “dimensioni” o “forma” degli astri che qui sono stati ripresi tutti fuori fuoco oppure facendoli agitare nel campo dell’oculare per meglio coglierne il colore. Se non diversamente indicato, essi sono solitamente fotografati con uno smartphone a x285 all’oculare di un dobson da 18″!

AGGIORNAMENTI

(Dalla selezione sono escluse le carbon stars NON visibili dalle latitutini italiane!)