Un TELESCOPIO tutto per TE. Osservazioni con Marco e Silvia

✨️ Un REGALO grande QUANTO il CIELO

Venerdì 6 giugno il cielo stellato del @tanciahostelhouse si è rivelato il dono perfetto per Marco e Silvia.

La prima tappa di questo cosmico viaggio a bordo di un GRANDE telescopio da 46cm, non poteva che essere la Luna, in particolare la romantica Baia degli Arcobaleni in cui, alcuni secoli fa Gian Domenico Cassini ci vide il profilo della sua amata Genevieve.

Proprio come quella sera – e solo nel decimo giorno lunare – il gioco di ombre e luci che si crea lungo il terminatore ridisegna quel profilo alato e dal collo possente: impossibile non notarlo, soprattutto una volta vista la CARTA della LUNA fatta disegnare da Cassini e che per quel dettaglio viene da tutti definita “Dichiarazione d’amore”.

Dettaglio della mappa di Cassini, col cuore nel Mare della Tranquillità.

La pareidolia della Signora della Luna ci ha portato a parlare di quelle tradizionalmente riconosciute nelle Macchie della LUNA – il Coniglio, il Volto e l’Uomo nella Luna – che con l’aiuto di alcune GIF, dopo averle riconosciute, ne abbiamo ripercorso velocemente le trame.

Lasciata la Luna, ma ancora guidati dalla fantasia, abbiamo passeggiato nella volta celeste tra gli asterismi e tra le più luminose costellazioni, così da raccontare quelle mitologiche storie nascoste dietro gli impronunciabili nomi che portano le loro stelle.

🔭 Approfittando del grande diametro del telescopio abbiamo osservato le centinaia di stelle visibili negli ammassi aperti e globulari ed osservato a vari ingrandimenti le nebulose planetarie più luminose, come l’Anello della Lira, l’Occhio di Gatto e la Nebulosa Smeraldo, descrivendone le forme e l’eventuale colore.

Particolarmente apprezzate da Marco sono state le stelle doppie Mizar e la famosa Doppia doppia. Sorprendente si è rivelato il contrastro cromatico tra le componenti di Albireo, Rasalgethi, 70 Oph e l’intenso rossore delle carbon stars. Astri che ci siamo divertiti a scuotere nell’oculare per meglio apprezzarne le sfumature.

🪐 L’ultima parte dell’osservazione si è svolta all’alba, cosí da ammirare le fasi di Venere, Saturno col suo ritrovato anello ed il debole disco di Nettuno.

A presto Marco e Silvia,
spero vi siate divertiti quanto me!

L’illusione dei pianeti al telescopio.

Quando si osservano i pianeti al telescopio si resta spesso “delusi” delle loro PICCOLE dimensioni, soprattutto se paragonate a quelle della Luna che appare invece incredibilmente ENORME.

Luna nel cielo e Venere al telescopio in singoli scatti

L’impressione è così forte che quei dischetti ci sembrano più piccoli PURE del disco della Luna vista SENZA telescopio. Ma non è affatto così.

Quella visibile in basso in questi scatti infatti non è la Luna, ma #Venere come appare al telescopio a 285 ingrandimenti e quella visibile in alto nel cielo è la Luna, entrambe riprese all’alba del 22 aprile con singoli scatti col cellulare. A quell’ingrandimento il diametro angolare di Venere – intorno ai 42 secondi d’arco – diventava oltre 6 VOLTE più GRANDE di quello della Luna vista ad occhio nudo – intorno ai 1900 secondi d’arco –, eppure, dal vivo, guardandole una per volta, nessuno lo direbbe mai.

La mancanza di riferimenti terrestri nella visione all’oculare infatti, lascia l’impressione che quei dischetti siano molto più PICCOLI di quanto siano in realtà. Ma se potessimo ritagliare quelle immagini ed attaccarle nella volta celeste, tra la Luna e stelle e sopra il contesto che ci circonda, avremmo invece un’idea più oggettiva di quanto siano GRANDI le loro dimensioni attraverso un telescopio.

L’illusione “scompare” vedendoli insieme in scatti singoli come questi, oppure tenendo entrambi gli occhi aperti quando si guarda all’oculare, così da sovrapporre la visione al telescopio con quella del contesto in cui ci troviamo …appiccicando i pianeti visti al telescopio nel cielo della nostra città.

Osservazione visuale di Saturno SENZA anelli e della riga scura che lo attraversa

In questi giorni il caro pianeta CON gli anelli appare ancora SENZA anelli. Ma ora che è più alto nel cielo e più lontano dal Sole, mostra un bellissimo dettaglio in più.

Rispetto a 10 giorni fa infatti, negli ultimi due giorni sono riuscito a notare una sottilissima linea scura che attraversa interamente il disco del pianeta, posta all’altezza dell’equatore e parallela al piano dell’orbita. Si può pensare inizialmente all’ombra degli anelli, ma considerando che in questi giorni essi sono posti di taglio anche rispetto al Sole e che dalla Terra è visibile la loro faccia non ancora illuminata, direi che sia molto più probabile identificare questa riga CON l’anello stesso – non ancora illuminato dal Sole – più che con la sua ombra, tra l’altro in questo periodo sottilissima.

L’anello è qui quasi perfettamente verticale all’immagine.

La linea si percepiva abbastanza bene, ma solo ad alti ingrandimenti, solo a tratti e solo per quei pochi minuti durante i quali il pianeta era abbastanza alto sopra l’orizzonte da apparire nitido e prima che l’aurora ne riducesse il contrasto così da renderla invisibile.Ho provato a riprenderla fotografando con uno Huawei direttamente dall’oculare, ma è stato impossibile. Però in alcuni frame dei video ripresi mi sembra invece di riuscire a notare qualcosa. Un dettaglio che si nota solo se sai cosa stai cercando, come accade spesso nell’osservazione visuale.

La presenza di quella linea è comunque confermata dalle foto di altri astrofotografi riprese già qualche settimana fa. Ora però so che si può VEDERE anche in VISUALE.

Saturno SENZA anelli: una inaspettata meraviglia

Dopo la congiunzione col Sole di alcune settimane fa Saturno è ritornato visibile nel cielo dell’alba. Ma a differenza di come l’ho lasciato l’ultima volta – era il 16 febbraio scorso – ora appare SENZA anelli.

Ogni 15 anni circa infatti, quando il pianeta si mostra alla Terra perfettamente di taglio, i suoi sottili anelli spariscono alla vista.

Questa volta il fenomeno si è verificato il 23 marzo – 5 settimane dopo la mia ultima osservazione – quando però il pianeta risultava inosservabile perché in congiunzione stretta col Sole. Eppure ieri, a più di 3 settimane di distanza da quel giorno, i suoi anelli SONO ancora INVISIBILI: forse perché troppo deboli per essere visti nelle luci dell’aurora o forse perché cancellati dalla rifrazione atmosferica. Ma sta di fatto che al telescopio NON si vedono, neppure ad alti ingrandimenti.

Il fenomeno fu osservato per la prima volta da #GalileoGalilei nel 1612. Egli non riuscì mai a capire la natura di quelle “orecchie” attaccate a Saturno, ed avendo osservato per circa 2 anni che l’aspetto del pianeta tricorporeo era rimasto praticamente immutato, l’improvvisa sparizione degli anelli fu per lui “un’ inaspettata meraviglia”:

Ora che si ha da dire in così strana metamorfosi? Forse si sono consumate le due minori stelle al modo delle macchie solari? Forse sono sparite e repentinamente fuggite? Forse Saturno si ha divorato i propri figli

scrisse a Marco Velseri il primo dicembre 1612. Curiosamente infatti, secondo la cosmogonia greca, Crono – Saturno per i Romani – divorava i suoi figli per paura che lo spodestassero, proprio come sembrava fosse accaduto.

Pur non comprendendo la ragione di quella meravigliosa sparizione, Galileo non dubitava affatto del loro ritorno. E così fu.

👉 Oggi, dopo oltre 400 anni da quella prima volta, davanti a quella sparizione non più inaspettata e a quella riapparizione non più indubitabile, c’è ancora lo stesso stupore.

Immagini riprese con un dobson Sky-Watcher 18″ ed uno Huawei p30 pro.

Il cielo sopra Beirut, intervista a Steven Shehade – su PRISMA

✨️ È sempre bello raccontare le storie che la fantasia dell’uomo ha immortalato nella volta celeste.

Ma poi ci sono le storie vere, come quella di Steven Shehade, che osserva il cosmo in un contesto difficile come quello di Beirut, dove continua a sognare e dove rischia la vita anche come vigile del fuoco volontario.

È un vero piacere – attraverso di lui – dare voce a tutti quelli che come lui, pur subendo ingiustizie, continuano ad essere da esempio per tutti. Storie, che per la loro quotidiana eroicità, andrebbero catasterizzate nella volta celeste.

Intervista per Gabriella Bernardi sul progetto delle Costellazioni a Colori

Che bello! Alla giornalista, pubblicista e scrittrice scientifica Gabriella Bernardi è piaciuto così tanto il mio progetto delle “Costellazioni a colori” da volermi dedicare un‘intera intervista.

È stato un vero piacere ripercorrere gli oltre 25 anni di passione per il cielo che mi porto alle spalle e delineare quei sottili fili che danno senso a tutti questi anni di astrofilia.

Non so quanto ciò che mi diverto a fare con i colori delle stelle possa definirsi #arte o #scienza. Ma in effetti più che rappresentare il fine, l’arte e la scienza sono solamente la modalità e l’inevitabile conseguenza della condivisione di quanto mi piace osservare e raccontare del cielo.

👀 Queste immagini – scosse o sfocate – non sono altro che una visione d’insieme dei colori che si possono veramente vedere al telescopio, trasformandosi così in un invito ad osservarli con i propri occhi.

Grazie Gabriella per aver apprezzato questo mio progetto ed ancora di più per aver valorizzato la “mia” astronomia tutta

Venere all’ombra di una magnolia in fiore ed altri alberi

Quest’anno il luminoso pianeta sarà in congiunzione inferiore a cavallo dell’equinozio di primavera. Per cui mi sembra una buona idea osservare e riprendere la sua piccola falce assieme a differenti fiori, veri protagonisti di questa stagione.

📷 Nikon coolpix p510.

Qui all’ombra di altri alberi.