WILLIAM SADLER FRANKS ed i colori delle stelle visibili ad occhio nudo

W. S. FRANKS – animazione di una foto – video di Richard Pearson

L’inglese William Sadler Franks è stato il secondo uomo al mondo ad osservare sistematicamente il colore di MIGLIAIA di stelle della volta celeste visibili ad occho nudo!

“Cosa può esserci di più piacevole e interessante della contemplazione di quelle varie tonalità di cui la volta stellata è così abbondantemente adornata?”

Se Benedetto Sestini, nella speranza di notare qualche cambiamento cromatico negli astri, è stato il primo uomo al mondo ad osservare e a descrivere da Roma le sfumature di 2881 stelle luminose, Franks, circa mezzo secolo dopo, nella speranza di scoprire il significato nascosto dietro queste tinte quando la spettroscopia lo spiegava ancora in modo imperfetto, è stato il secondo a farlo ed in un modo così sistematico.

Egli ha dedicato gran parte della sua carriera al loro studio ed ha descritto il colore di un numero decisamente maggiore di stelle rispetto a Benedetto Sestini, riuscendo così a dare colore al resto della volta celeste – visibile ad occhio nudo – che era ancora rimasto in bianco e nero!!

Ha proposto un diagramma che permettesse di definire i colori stellari in modo più oggettivo; ha studiato le relazioni tra il colore e la classe spettrale di migliaia di astri e ha sintetizzato linee generali circa la distribuzione degli astri nella volta celeste in base ai colori che li caratterizzavano.

Dettaglio del diagramma proposto da Franks

Uno studio premiato dalla Royal Astronomical Society nel 1923 con la Jackson-Gwilt Medal e che riuscì a dare a questa branca dell’astronomia la sua giusta dignità:

“é davvero deludente scoprire che nei libri ordinari questa materia è solitamente esposta in maniera molto superficiale. Il colore delle stelle “doppie” ha apparentemente monopolizzato l’attenzione degli osservatori, [portando] alla quasi totale esclusione della maggioranza delle stelle visibili ad occhio nudo che non hanno compagne. [ Oltre ] al Signor Sestini a Roma, [ e allo ] scrivente […] nessun altro osservatore ha mai pensato che valesse la pena raccontare i colori delle stelle ad occhio nudo, se non in modo frammentario e spasmodico. E questo è sicuramente da rigettare in quanto queste osservazione in qualche periodo futuro potrebbero essere utili in connessione a qualche problema della fisica al momento ancora oscuro”.

Colours of stars, in The Journal of the Liverpool Astronomical Society, November 1886

Con la nascita della Liverpool Astronomical Society e della British Astronomical Association, ha guidato in entrambe la Coloured Star Section, osservando sistematicamente con gli altri membri delle sezioni parecchie centinaia di stelle più luminose della volta celeste al fine di individuare il colore MEDIO di ognuna, raggiungedo così

un grado di accuratezza maggiore di qualunque altra determinazione del colore mai fatta prima e segnando un netto progresso in questo ambito dell’astronomia osservativa”.

Da una visione d’insieme di tutti questi astri, riuscì ad affermare:

“il colore non è distribuito uniformemente nei cieli, ma tende a raggrupparsi in certe regioni”.

Concentrazione di astri AZZURRI fino alla magnitudine +5.5 tra Orione, Eridano e Lepre

E annoverano le stelle AZZURRE tra quelle BIANCHE per il loro aspetto decisamente pallido, aggiunse che:

“le più sorprendenti aggregazioni di colore nei cieli possono essere probabilmente trovate nel Toro e in Orione per le stelle bianche; e nella Balena e nei Pesci per le stelle gialle”

Concentrazione di astri GIALLI tra Balena e Pesci

Benedetto Sestini provò a dare una visione d’insieme sulla distribuzione dei colori nel cielo costruendo mappe in cui gli astri avevano forme diverse in base al colore che li caratterizzavano. Lavoro che a causa di forze maggiori riuscì a portare a termine solo parzialmente.

Il Delfino – Tavola XI – Atlante di Sestini. Particolare.

Franks a sua volta allegò al suo secondo catalogo una mappa con la distribuzione del colore di circa 1400 stelle.

Questi primi tentativi di mappare la distribuzione dei colori stellari tuttavia, davano troppa poca giustizia non solo alla passione e all’immenso lavoro svolto da questi due uomini, ma anche al pratico risultato di una visione d’insieme del cielo stellato a colori.

Ed allora è proprio a questo punto che il progetto delle COSTELLAZIONI a COLORI e la loro sintesi visibile in KALEIDOCOSMO, riuscendo a far VEDERE quello che i due astronomi hanno descritto e riuscendo a dare giustizia alla BELLEZZA di una visione d’insieme del CIELO STELLATO a COLORI, sembrano diventare il tassello mancante al completamento di questa storia, diventandone umilmente e senza volerlo parte integrante!

Kaleidocosmo

Ecco allora la più dettagliata sintesi su Franks ed i Colori stellari, pubblicata da me nel 2021, in occasione del 170esimo anniversario della sua nascita.

Fonti

  • The Journal of the LAS Vol. I – VI
  • Memoirs of the BAA, Vol I and II
  • The Journal of the BAA, Vol I and II
  • English Mechanic, Vol. XXXVIII – LIV
  • Monthly RAS Vol. XXXVIII, XLVI, XLVII e LXXXV
  • The Observatory, luglio 1887.

Si ringraziano

la Royal Astronomical Society per le immagini tratte dal catalogo di Franks;

Richard Pearson FRAS, Jeremy Shears e James Dawson della British Astronomical Association per le immagini di Franks.

Cieli Colorati!!!

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