🌙 Congiunzione larga Luna – Venere nelle luci del crepuscolo su Roma.
Singolo scatto di stasera con Nikon coolpix p510.
🌙 Congiunzione larga Luna – Venere nelle luci del crepuscolo su Roma.
Singolo scatto di stasera con Nikon coolpix p510.
🌙 Luna crescente che cala sugli archi del Palazzo della Civiltà e sulla Cupola della Basilica dei ss Pietro e Paolo a Roma.
6 ottobre 2024. Altezza della Luna +4° circa. Singolo scatto con Nikon coolpix p510.
☄️La volta celeste è piena di …CODE, soprattutto in questo mese, grazie alla presenza della cometa #TsuchinshanATLAS e di quella recentemente scoperta e che proprio a fine ottobre dovrebbe diventare luminosa ( vedi spacewarther.com ).
Ecco allora il mio “cielo del mese” pubblicato su Edu INAF, il Magazine di didattica e di divulgazione dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, presentato come una passeggiata tra tutti quegli asterismi e tutte quelle stelle della volta celeste che nei loro miti e nei loro nomi ci parlano di 《Code Celesti》.
Continua a leggere Cielo del mese per EduINAF: Ottobre di costellazioni ed astri con la coda.🌕 Che belli quei minuti in cui il Sole spegnendosi lascia spazio alla Luna.
Eccola sorgere ed “accendersi” sul Duomo di Sant’Emiliano, il punto più alto del borgo di Trevi in provincia di Perugia.
Uno dei borghi più belli d’Italia.
Singoli scatti con Nikon Coolpix p510 del 15 settembre 2024.
…
I GHIRIGORI dell’Aquila, del Delfino e della Lucertola
Ecco i 26 angoli più colorati di queste 3 costellazioni: sono stelle singole e coppie binarie o prospettiche, tutte fotografate facendole danzare nel campo dell’oculare per meglio riprendere le loro intense sfumature. Basta infatti dare un debole colpo al telescopio per trasformare la “stella puntiforme” visibile all’oculare in una “stella filante colorata” …con cui scarabocchiare la tela celeste.
Una tecnica usata solitamente nell’osservazione visuale, ma dal bel risultato anche fotografico e di cui il poeta Filippo Zamboni ne fece un vero e proprio manifesto poetico:«Le stelle aprendo ali di colori, […] fanno un mulinello variopinto, un gioco sorprendente,[…]spirali che anelano di ritornare stelle».
Sono tutti scatti singoli presentati in un unico coloratissimo mosaico, – il terzo dopo quello inaugurato su COELUM Astronomia e dopo quello scelto come APOD il 12 agosto 2023 – in cui, in base alla forma degli astri, si può dedurre se essi nell’oculare siano soli, in coppia o multipli. Con Filippo Zamboni la loro sistematica ripresa si riveste di poesia, diventa un motivo per parlare di letteratura, un seducente invito alla spettroscopia ed un originale modo per contemplare il cielo nelle infinite sfumature delle stelle che lo abitano.
Come sapete il nome che ho scelto per definire queste “stelle danzanti” è quello di “Ghirigori” perché oltre ad essere la prima cosa che ricordano, il termine sa bene suggerire la leggerezza della loro contemplazione e l’aspetto ludico della loro ripresa.Fanno tutti parte dell’Albero delle Stelle, la selezione degli astri più colorati del cielo visibili con un telescopio da 30cm di diametro che ho fatto circa 10 anni fa, gran parte della quale fu pubblicata su NuovoOrione e Cosmo in 8 articoli stagionali tra il 2017 e il 2019.
👉 Ulteriori info sul progetto: https://bit.ly/3Sdp7is
👉 Qui l’articolo su #COELUM: https://shorturl.at/0BhIf
👉 Qui 95 GHIRIGORI come 95 candeline per il compleanno del Planetario di Roma:https://shorturl.at/VFrCi
Dobson 18″ Skywatcher – Huawei p30 pro – Differenti parametri ed ingrandimenti.
Se fino a pochi giorni fa sapevo solamente che NON fosse una Perseide, ORA grazie ai massimi esperti del settore sono a conoscenza di tantissime informazioni su quella luminosa meteora che con un po’ di fortuna ero riuscito ad immortalare in uno dei miei scatti al Parco Nazionale del Pollino!
Se da una parte Karl Antier dell’International Meteor Organization ( IMO ) ha verificato che fosse una meteora sporadica perché non appartenente a nessuno degli scami meteorici conosciuti, è grazie ad Albino Carbognani del progetto PRISMA dell’INAF – la Prima Rete Italiana per la Sorveglianza sistematica di Meteore e Atmosfera – che ho saputo praticamente tutto!
Come personalmente comunicatomi da lui, il bolide era stato ripreso dalle camere Prisma di Castellana Grotte e Lecce, e dalla loro triangolazione risultava un fireball di magnitudine assoluta -9, con velocità in atmosfera di circa 17 km/s e che si era completamente estinto a circa 57 km d’altezza.
Proiettando al suolo la traiettoria si vedeva inoltre che era stata percorsa da Sud-ovest verso Nord-est e che si era svolta nel mare Adriatico prospiciente a Brindisi. L’orbita seguita era di tipo Apollo, con perielio fra Terra e Venere e afelio fra Marte e Giove.
Tutti dati presenti nel database pubblico di Fripon con cui Prisma collabora e che sono visionabili a questo LINK.
Sul sito ufficiale PRISMA.INAF.it tutti possono riportare le proprie segnalazioni. E riguardo al bolide da me ripreso ce ne sono addirittura 13: tra esse anche un video ed ora anche la mia foto.
Il mio scatto NON ha apportato nulla alla ricostruzione di tutti questi dati perché fortunatamente le camere Prisma coprono completamente il territorio italiano, tuttavia mostra in parte la bellezza del fenomeno a cui neppure io ho assistito perché voltato dall’altra parte.
Missione compiuta!
Dopo circa 17 ore dalla bellissima occultazione di Saturno, lungo la sua traversata dello zodiaco la Luna ha occultato anche il lontanissimo Nettuno.
La visione del fenomeno sarebbe stata decisamente meno soddisfacente, ma per la difficoltà della visione si rivelava una bella sfida osservativa.
Il disco di Nettuno infatti con un diametro apparente di soli 2.34″ era circa 60 volte più piccolo di quello del Saturno di ieri, e tra i due inoltre c’è una differenza di circa 7 magnitudini!La visione era sfavorita pure dal fatto di verificarsi quando i due erano ancora bassi all’orizzonte, da una luminosissima Luna gibbosa e da un cielo non cosí terso. Per aumentare il contrastro allora ho seguito il pianeta a 404x e per essere sicuro di trovarlo ho cominciato a farlo 30 minuti prima dell’ora del contatto col bordo lunare illuminato dal Sole.
Appariva come una macchiolina vibrante, come una debole stella luccicante sempre meno contrastata, ed è sparito alla vista pochi secondi prima dell’occultazione stessa.
La sorpresa è stata invece quando è riapparso dall’altra parte, perché lì la luminosità della Luna era decisamente meno accecante e dato che l’occultazione da Napoli era quasi radente, appariva sorgere quasi sopra i crateri non lontani dal polo nord lunare. La visione era così piú realistica e il disco del pianeta era facilmente percepibile anche se piccolo e pallido.
Gli scatti e le riprese che ho provato a fare risentono di tutte queste difficoltà e soprattutto di riuscire a tenere nel campo dell’oculare a 404x e con lo zoom un oggetto così debole ed in movimento.
Alla luce di tutto, la prossima volta tenterei le osservazioni solamente quando il pianeta è vicino al lato in ombra della Luna.
A meno di mezz’ora dal fenomeno, alcune nuvole velavano la scena, eppure al telescopio i due si vedevano benissimo. E quando si sono allontanate, la forte luce lunare impediva di percepirlo ad occhio nudo.
Al telescopio a 285x la visione era magnifica: Saturno nitidissimo, molto di più del rugoso bordo della Luna e chiare pure le sue sfumature. Uno spettacolo così bello che ho preferito ammirare in visuale fino alla sparizione, anziché riprenderlo con lo smartphone.
🪐 All’avvicinarsi della Luna, Saturno sembrava diminuire in luminosità per l’intensa luce della Luna quasi piena immersa ancora nella notte. Ma i suoi contorni sono rimasti nitidissimi per tutto il tempo, anche quando l’ultimo lato dell’anello tramontando dietro la Luna s’innalzava perpendicolarmente al lembo lunare.
Dopo circa un’ora rieccolo apparire dall’altra parte, questa volta in compagnia dei crateri, bianco e trasparente visto il cielo azzurro del giorno, direttamente dal lato in ombra della Luna. Era visibile sia al cercatore che al telescopio.
L’ho seguito al telescopio fino alle 4:47 UT, quando oramai illuminato anche io dal Sole, appariva come un alone privo di dettagli nei pressi della Luna.
📷 Dobson Sky-Watcher 18″ 285x – Huawei p30 pro
Quest’anno per la prima volta ho trascorso la notte del picco delle Perseidi sotto uno dei cieli più bui d’Italia.
E mi chiedo in effetti perchè non lo abbia mai fatto!
Nell’arco di due notti sono riuscito a contare oltre un centinaio di meteore, alcune luminosissime ed alcune anche consecutive o contemporanee.
Tante direi, ma non tantissime, anche perché con un dobson da 46cm di diametro accanto, sono stato spesso tentato a guardare all’oculare. E tutti sappiamo, come sfiga comanda, che è proprio in quei momenti che ne casca il numero maggiore.
La trasparenza del cielo era decisamente buona e se nella prima parte della notte era presente la Luna, era davvero suggestivo riuscire a vedere la Via Lattea ad occhio nudo pur essendo illumunato da una Luna al primo quarto!
Ed infatti, una volta calata la Luna, la notte si è fatta veramente seria, ed i dettagli più fini degli oggetti deep sky più belli sono diventati visibili: le bande scure di Andromeda ed NGC891, i bracci di M33 e i chiaroscuri delle nebulose planetarie NGC40, NGC1501 ed NGC 1535 osservati ad oltre 400 ingrandimenti.
Ho osservato la maggior parte degli oggetti classici, ma ho dedicato anche lunghe sessioni all’osservazione ad occhio nudo alle Perseidi e tra i vari scatti fatti per tentare di immortalare qualcuna, sono riuscito tra una dozzina di quelle di discreta luminosità a beccare una meteora luminosissima e che ha generato una scia lunga più di 25°.
Bolide che ovviamente non ho visto, perché caduto mentre ammiravo dall’altra parte alcune costellazioni al binocolo x2.
Tra gli scatti presenti nel video, sono visibili le tracce della SAR del 12 agosto, il green a blunflash di venere che ho immortalato nei due giorni consecutivi e decine di stelle filanti tra le costellazioni della Via Lattea.
✨️ Quanto si può nascondere dietro poche decine di STELLE immerse nel bagliore delle città e della Luna e nascoste da nuvole passeggere?!
Nomi impronunciabili, racconti mitologici di tradizione greca, araba e latina, costellazioni e asterismi, forme e colori, distanze e movimenti!Un lungo viaggio – solo ad occhio nudo – che diventa ancora più bello quando fatto dal VESUVIO, il palcoscenico più bello della città di Napoli, dopo aver passeggiato lungo le sue pendici sotto la guida esperta degli amici I Vesuviani – Guide turistiche ed Umberto Saetta escursioni nella 22esima edizione de “Vesuvio ‘e notte”.
Anche la Luna si è rivelata ricca di storie da raccontare, grazie ai vari personaggi e alle varie interpretazioni nate lungo i secoli attorno a quelle macchie che sembrano disegnare un volto sulla sua faccia.
E un piccolo frammento di meteorite è stato l’ottimo spunto per parlare della storia e della natura delle meteore, delle tradizioni che le vede protagoniste e di quella speranza che spinge l’uomo ad esprimere un desiderio alla loro vista.