Nelle ultime due notti sotto il Cielo del Parco Nazionale del Pollino – uno dei cieli più bui del sud Italia – mi sono dedicato soprattutto all’osservazione delle stelle nane bianche poste al centro di nebulose planetarie.
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Un centinaio sono gli oggetti osservati: tutti i più popolari ammassi aperti e globulari Messier, e le nebulose e galassie più luminose.
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Ma anche qualcosa di mai osservato, come tutti gli NGC sparsi tra le stelle più luminose di Cassiopea.
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Bellissimo è stato osservare ad altissimi ingrandimenti molti degli oggetti deep-sky più noti, per avere una visione nuova di essi.
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E così da percepire le nane bianche di M27 ed NGC1501 e le tante stelline di campo che lambivano o brillavano letteralmente “sopra” o “attraverso” le loro nubi. Sempre incantevoli i dettagli della Velo, il golfo della Nord America, l’arco della Crescent e i vuoti disegnati dalle nebulose oscure tra le stelle della Via Lattea.
E poi la Luna sottilissima al primo giorno, decine di stelle cadenti, Venere di giorno tra i rami degli alberi ed il Sole ricoperto di macchie quando coperto da una densa nuvola.
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