COSTELLAZIONI a COLORI: Aquario, Capricorno e Pesce Australe

“E siccome la maggior parte di questi colori non sono già opachi, ma di vivezza e trasparenza quasi eterea, la loro bellezza esercita sull’occhio un’attrazione che in generale non hanno i colori anche più vivaci degli oggetti terrestri. In questi astri riconosciamo veramente …<<le ninfe eterne che dipingono il ciel per tutti i seni>>(Paradiso – XXIII)”.

Annuario Scientifico ed industriale – 1868.

Davanti a tutte queste sfumature colorate, sembra di scorgere la bellezza che la mitologia attribuisce al giovane Ganimede, il più bello tra i mortali: così bello che pur di averlo con sè, Zeus non esitò a tramutarsi in un’aquila per portarselo sull’Olimpo! E da allora, eccolo ancora lì a brillare nel cielo come un eterno monumento, intento a versare agli dèi quella bevanda dolce e inebriante come la sua avvenenza!

Tanta bellezza va decisamente a stonare con quella del vicino Capricorno personificato dal dio Pan! Egli infatti non era di certo famoso per il suo fascino visto le sue sembrianze da caprone! Senza contare che sarebbe stato posto nel cielo solo dopo aver aiutato Zeus a sconfiggere i Titani, e cioè quando per sfuggire a quelli, aveva tramutato la parte posteriore del suo corpo nella forma di un pesce! Eppure ora, alla luce di tutte queste sfumature, credo si possa affermare senza troppe difficoltà, che egli sia il più bel caprone-a-forma-di-pesce al mondo!

Il capricorno a colori con la “rossa” RT Capricorni

Ironia a parte, la costellazione del Capricorno appare disegnata da astri dalle sfumature variegate, che dal bianco, passando per l’azzurrino e il giallino, arrivano fino all’ocra pallido e all’arancio intenso della carbon star RT Capricorni, riuscendo così quasi a rappresentare da sola tutte le classi spettrali più note!

Alcuni astri del Capricorno in base alla classe spettrale

Tra le sue stelle più luminose è nascosto un piccolo gioiello: basta un piccolo telescopio infatti per scoprire che la stella Dabih, sia in realtà un sistema doppio formato da un’astro più luminoso di colore giallino e da uno più debole dalle sfumature azzurrine. Bisogna solo stare attenti a non confonderla con Algiedi, la coppia di stelle giallastre posta poco più a nord e che è sdoppiabile già ad occhio nudo!

I due astri più luminosi della costellazione dell’Aquario, Sadalmelik e Sadalsuud, mostrano una sfumatura giallina quasi identica; gli astri poco meno luminosi sono invece quasi tutti azzurri; ed infine quelli meno luminosi sembrano quasi tutti gialli o ramati!

Anche in questo caso, una sola costellazione, riesce facilmente a rappresentare i colori della maggior parte delle classi spettrali!

La maggior parte delle stelle di questa costellazione sembra concentrarsi nella parte più a Sud, dove le linee curve dei vari tripletti stellari sembrano riprodurre l’esatto movimento del flusso del nettare degli dèi versato dal braccio dell’acquaiolo. Flusso che originariamente disegnava l’antico asterismo delle Acque Celesti!

Alcuni astri dell’Aquario in base alla classe spettrale

Tra i rivoli stellati spicca il tripletto dalle stelle psi aquarii, dove i differenti colori delle prime due, giallo ed azzurro, sono facilmente percepibili anche attraverso un semplice binocolo! Le tre stelle brillano accanto alla luminosa Hydor, conosciuta anche col nome Ekkhysis! Termini che in greco classico rievocano proprio la storia mitologica che disegnano: ‘υδωρ idor significa infatti “acqua” e εκχυσις ekcusis “effusione”!

Pur essendo disegnate da stelle molto deboli, il Capricorno e l’Aquario sono da annoverare tra le più antiche costellazioni della volta celeste: risalgono infatti all’epoca mesopotamica! Lo stesso vale per il pallido Pesce Australe, che dalle nostre latitudini è visibile in autunno molto basso in direzione Sud, tanto basso che la luce delle sue stelle, giocando con l’atmosfera, assume diverse e distorte sfumature cromatiche, come il verdognolo visibile nelle foto.

Costellazione del Pesce australe

Solo qui è conservato l’unico astro veramente luminoso di questo spicchio di cielo: Fomalhaut una stella gigante dalle sfumature biancastre che come ricorda l’origine araba del suo nome, disegna proprio “la bocca del pesce”.

Fomalhaut

Le sfumature biancastre di Fomalhaut, se osservate al telescopio, appaiono fortemente contaminate dallo spessore dell’atmosfera che devono attraversare; tanto che alla luce di quella tradizione araba che lo identificava con un “rospo”, sembra ricordare ancora l’animale appena venuto fuori dal fango e tutto colorato di “Terra”!

Immagini scattate a stelle messe FUORI FUOCO,
con uno smartphone all’oculare di un dobson da 18″
a 285 ingrandimenti.

Qui la pagina dedicata alle Costellazioni a colori.

Cieli colorati!!!

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