Occultazione di Porrima 14-03-2017

Pochi secondi prima del contatto

Ieri sera la Luna ha nascosto Porrima,
una delle più luminose e famose
stelle doppie del cielo stellato!

Una doppia molto stretta, per cui
per poter distinguere le sue due componenti
quasi identiche nella magnitudine e nella colorazione,
sono stati necessari ingrandimenti medio alti.

Ecco alcune immagini rubate zoomando col cellulare
all’oculare del mak127 a circa 150 ingrandimenti:
le due stelline, impallidite dalla forte luminosità
di una Luna quasi piena, sono tramontate
per poi riuscire dalla parte opposta della Luna
dopo circa 20 minuti: un’occultazione insomma
quasi radente, e per questo motivo ancora più spettacolare.

Pochi secondi dopo la fine dell’evento

Era il 21 Aprile del 1720 quando Jacques Cassini,
figlio dell’italiano Gian Domenico Cassini,
dal Reale Osservatorio di Parigi,
osservò con un telescopio di 17 piedi di lunghezza
lo stesso suggestivo fenomeno.

Da quella semplice osservazione, l’astronomo
riuscì a trarne alcune interessanti conseguenze,
poi riportate nell’Histoire de l’Académie royale des sciences.

Frontespizio e pag 141.

Eccole.

Il fatto che le stelle,
pur avvicinandosi al lembo lunare
non diminuissero affatto in luminosità,
stava ad indicare che il nostro satellite naturale
debba essere completamente privo di atmosfera!
La sua presenza, infatti,
le avrebbe fatte spegnere in modo graduale.
Ma al contrario le due, come avviene
per ogni altra stella occultata,
anche se in due momenti diversi
sono sparite in modo netto ed immediato!

Ed ancora: dal suo telescopio,
lo spazio di cielo tra le due stelle
misurava circa quanto il diametro di ogni stella.
Eppure, mentre le due sono sparite in meno di un secondo
ne sono passati circa trenta tra l’occultazione
della prima e della seconda stella!

La conclusione a cui arrivò il grande astronomo
fu allora che al telescopio, le stelle,
appaiono più larghe di quanto non lo siano in realtà,
riuscendo quindi a notare quello che
dopo circa un secolo, sarà chiamato disco di Airy,
l’effetto di diffrazione dovuto alla natura ondulatoria della luce:
ciò che si osserva delle stelle al telescopio, insomma
non è mai il loro diamentro reale,
ma solamente il risultato di questo effetto.

Disco di Airy

Molti astronomi degli anni precedenti
erano caduti appunto nell’errore
di considerare reale quel dischetto che vedevano
e così,  misurandolo, hanno ottenuto risultati fuorvianti
sia sulle dimensioni delle singole stelle
sia su quelle delle loro distanze, sia di conseguenza
sulle quelle delle dimensioni dell’Universo intero …

Tra essi anche il grande Galileo Galilei,
che cercò di misurare i dischetti di Mizar e la compagna,
la più famosa stella doppia del Grande Carro!

Quante storie dietro un’eclissi stellare!!
Il fenomeno si ripeterà il 3 giugno poco dopo le 21:00.

Qui il testo completo di Cassini del 24 Aprile 1720

Cieli colorati!!!

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