Astronomia dall’Antica Norba

Osservazioni al dobson

In collaborazione con Libellule Azzurre
la suggestiva passeggiata di sabato scorso
tra le rovine dell’Antica città di Norba
si è conclusa con l’osservazione del cielo stellato.

Anche osservare il cosmo infatti è in qualche modo
come passeggiare nella storia!

I megaliti di Porta Maggiore

La quasi immutabilità del cosmo, infatti,
ci permette facilmente di affermare
come il cielo stellato che vediamo oggi
sia praticamente identico a quello che
potevano osservare gli abitanti di Norba
circa 2000 anni fa!

Ma non solo!

Il tramonto dalle strade dell’antica città

La luce di un astro che osserviamo,
lontano centinaia o migliaia di anni luce,
impiega centinaia e migliaia di anni
per raggiungere il nostro occhio,
per cui ciò che osserviamo oggi,
è “solamente” come era tanto tempo fa.

Se a tutto questo poi, si aggiunge il racconto de miti
e delle tradizioni legate alle costellazioni e ai nomi
che le stelle hanno ereditato,
si prende ancora più consapevolezza
dell’indissolubile legame tra le stelle e la Storia:
il cielo stellato, pieno di innumerevoli astri
posti a differenti distanze da noi,
e con nomi ereditati dalle tradizioni arabe, greche e latine
si rivela un incredibile “puzzle” di sguardi nel passato!

Il telescopio sui basoli di calcare

La presenza di nubi sottili
che ha ancor di più “riempito” il tramonto
non ha impedito il buon esito della serata.

Ancora le luci del tramonto

Il tutto è cominciato con l’osservazione della
Stazione Spaziale Internazionale
che ha attraversato il cielo da Ovest ad Est
dividendolo praticamente in due parti uguali.
Siamo poi passati al gigante e luminoso Giove
osservandone i colori e i 4 satelliti medicei,
ascoltando curiosi aneddoti
sulla portata storica della loro scoperta
e sui nomi che hanno ereditato.

I due telescopi accanto alle rovine della città

Fattosi buio, con un cielo discretamente
popolato di astri, con l’aiuto delle sette stelle
che disegnano il Grande Carro della tradizione greca
o il Carro funebre di Nash per la tradizione araba,
abbiamo cercato e trovato la Polare,
imparando così ad orientarci nel cielo notturno.

Laser verde verso la stella Altair

Siamo poi passati all’osservazione di Alcor e Mizar,
il luminoso sistema multiplo nella coda dell’Orsa Maggiore,
per poi passare ad Albireo, la più famosa stella doppia colorata
nel becco della costellazione del Cigno,
con due astri di colore giallo e azzurro rispettivamente.

La doppia Albireo – Richard Yandrick – Cosmicimage.com

Intanto la Luna che sorgeva,
nel buio dell’area archeologica,
sembrava richiamare l’attenzione:
emozionante come sempre la sua visione
per chi ha potuto osservarla per la prima volta
al telescopio, ma stupore sempre nuovo
anche per chi ha ripetuto l’esperienza.

Il sorgere della Luna e dello Scorpione

I monti del Mare Crisium al terminatore
regalavano tridimensionalità alla visione
e con la forte luminosità che mostrava
ci siamo divertiti a proiettarne l’immmagine
su un foglio di carta bianco.

Osservazioni al telescopio – a destra una parte della costellazione di Cassiopea

Tutti però, aspettavano impazientemente l’osservazione
di Saturno, il Signore degli Anelli,
che per questa sua caratteristica
sembra praticamente disegnato al telescopio.

La serata, accompagnata da numerose domande degli ospiti
si è conclusa con tanti scatti della Luna al telescopio
con i propri smartphone, per immortalare quella visione in diretta
e per ricordare nel tempo, quella giornata trascorsa insieme.

Scatto della Luna della serata attraverso uno smartphone

Un grazie agli oltre 40 ospiti presenti
e soprattutto a Libellule Azzurre
che hanno permesso tutto ciò.

Cieli colorati!!!

2 commenti su “Astronomia dall’Antica Norba”

  1. Ciao Paolo,
    grazie a te per la bellissima serata! Ci hai accompagnato sicuro in quel dedalo di puntini luminosi sopra le nostre teste, svelandoci con semplicità tante curiosità e informazioni sui pianeti, le stelle e le costellazioni. Sono sicura che ognuno di noi porterà con sé un ricordo molto bello ed emozionante di questa serata suggestiva tra le antiche rovine dell’antica Norba, che ci hanno fatto da cornice. A presto! Pamela

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