In queste sere nella volta celeste brilla una stella in più. Non é così luminosa da distinguersi da tutte le altre e non è T Coronae Borealis che attendiamo di vedere da un momento all’altro.
Eppure sarà presente negli scatti della Via Lattea che in questo periodo molti si dilettano a fare: io l’ho ritrovata anche in scatti di oltre un mese fa, anche se meno luminosa.
Parlo di Chi Cygni, una delle stelle variabili più famose del cielo perché – come poche altre – capace letteralmente di apparire e scomparire dalla volta celeste a distanza di circa un anno: dopo aver sfiorato la magn. +14 così da diventare invisibile pure ai piccoli telescopi, in circa 6 mesi sa infatti raggiungere la magnitudine +5 divenendo visibile ad occhio nudo sotto cieli bui, aggiungendosi alla numerosa schiera di astri che disegnano la Via Lattea estiva.
Per rivederla bisognerà aspettare circa 400 giorni, per cui conviene non lasciarsela sfuggire, osservandola anche solo con un binocolo per chi vuole tentare dalla città.
Eccola ripresa ieri con la sua sfumatura ranciata all’oculare del dobson da 12″ e a 76x attraverso uno Huawei p30 pro ISO51200 1/4s e con tutta la Via Lattea con lo stesso smartphone ad ISO1250 e 20s di posa. Scatti singoli.
Il 9 agosto 2024 l’immagine è stata selezionata come EPOD.
✨️✨️Ieri sera al Rifugio CAI Angelo Sebastiani il cielo era pienissimo di stelle.
Ad oltre 1800 metri di quota e con circa 13 gradi di temperatura, in compagnia degli amici di 42gradinord ho ammirato la Via Lattea che era ben visibile da Cassiopea al Sagittario nonostante la presenza della Luna al primo quarto.
Abbiamo osservato innanzitutto la Luna a vari ingrandimenti, prima che si nascondesse dietro la frastagliata cresta del Terminillo. Siamo poi passati alle doppie colorate e ad S Cephei, in questo periodo la stella più rossa del cielo.
💫💫 Lo sfondo stellare di Albireo, 30 Cygni e Nu Bootis faceva già capire quante stelle avremmo potuto scorgere negli ammassi aperti e globulari, come M7, NGC6633, M24, M13 ed M22 e che avremmo osservato con buona soddisfazione anche M17 la Nebulosa Cigno ed M57.
Immancabile la passeggiata tra le costellazioni, con cui abbiamo provato a leggere già ad occhio nudo in quella sterminata serie di puntini, tracce di colore, lucchichii, forme e posizioni che diventano l’incipit per numerose domande e risposte inaspettate.
Come sempre i nomi delle stelle ed i loro significati hanno continuamente catturato l’attenzione fi tutti facendoci talvolta dimenticare la presenza del telescopio.
✨️ Giovedì sera all’apericena astronomico dell’ Agriturismo Il Solengo i colori di Antares, Spica e Arturo ci hanno fatto pregustare quelli visivili in Albireo, 31 Cygni ed S Cephei al telescopio.
Il significato dei loro nomi ci ha aperto la strada all’ascolto di decine di altri nomi stellari, del loro significato e dei fatti mitologici nascosti dietro le costellazioni che disegnano.
La visione dei crateri della Luna e quella di alcuni ammassi aperti carichi di stelle ha incantato tutti lasciando un profondo senso di stupore.
✨️✨️✨️Le condizioni meteo che hanno provato a compremettere il buon esito della trasferta fino all’ultimo momento hanno fatto un buco nell’acqua!
La Via Lattea era ben visibile dal Sagittario al Perseo, e allo zenith e ad alti ingrandimenti col mio dobson da 18″ sono riuscito a superare la magnitudine +15 delle stelline che sfiorano M57 senza troppi problemi.
Ho portato a casa l’osservazione visuale di circa 150 oggetti del profondo cielo, tra galassie, globulari, nebulose e planetarie, molti dei quali osservati più volte e a vari ingrandimenti per apprezzarli in tutte le prospettive.
Una grande parentesi l’ho dedicata alle galassie di taglio e alle nebulose planetarie, osservando ad altissimi ingrandimenti i dettagli visibili nella NGC7008 e NGC40, Nebulosa Feto e Papillon, e le forme dell’Anello della Lira e di NGC6369, il Piccolo Fantasma … di una “bolla di sapone”.
Tra quelle osservate ho maggiormente apprezzato la Blue Flash, l’Insetto, la Palla di Neve blu e l’Hamburger al formaggio, rispettivamente NGC6905, 6302, 7662, 7026. E notato le dimensioni della Ghost of the Moon e della Nebulosa Scatola, NGC6781 e 6309.
Immancabile uno sguardo col filtro UHC alla Velo, alla Laguna, alla Crescent e alla Nebulosa Cigno.
Un’occhiata infine alla rossissima del periodo, la carbon star S Cephei, alla cometa Olbers e a Cerere in congiunzione con Ascella.
Viva la notte. Viva il buio!
Le foto alla Via Lattea sono singoli scatti da 20 secondi a 1250 e 1600ISO.
🚀 Ieri sera in compagnia di Ida de Rosa ho osservato in visuale l’asteroide 415029.
Eccolo immortalato in una serie di scatti che rivelano quanto fosse veloce il suo movimento tra le stelle visibili all’oculare, nell’arco di soli 4 minuti.
Circa 24h prima, questo sasso cosmico di 2,3Km di diametro aveva “sfiorato” la Terra ad oltre 6 milioni e mezzo di Km, rientrando così tra i dieci più grandi asteroidi transitati a meno di 20 distanze lunari dalla Terra.
📚✨️ Sono oltre 500 gli alunni che nell’ultimo anno scolastico hanno osservato il cielo stellato assieme a me direttamente dal cortile della loro scuola.Bambini e ragazzi della scuola dell’infazia, della primaria e della secondaria di alcuni Istituti Comprensivi di Roma, suddivisi in più di 20 serate osservative guidate.
Nell’arco di 6 mesi abbiamo osservato i pianeti e passeggiato tra le costellazioni visibili in base alla stagione. Abbiamo ammirato stelle doppie, stelle colorate ed ammassi stellari. Abbiamo raccontato dei crateri e delle pareidolie lunari, simulato il sistema Sole-Luna-Terra, osservato l’occultazione di Venere di giorno e letto alcune parole di Galileo Galilei cariche d’Infinito Stupore.
Tutto questo è stato possibile solo grazie al “Team UnSaltoNelCielo”, le docenti che mi hanno affiancato nella realizzazione e nell’organizzazione del progetto nei rispettivi Istituti Scolastici.
Ieri sera la Luna e Spica erano in congiunzione molto stretta. Eccole immortalate in un singolo scatto mentre sfioravano la cima della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme a Roma alle 18:25 UT, quando il Sole era circa 3° sopra l’orizzonte.
Ad occhio nudo la stella non era ancora visibile, ma lo era chiaramente nelle foto della Nikon, anche 15 / 20 minuti prima di questo scatto, quando il Sole illuminava ancora l’angelo che sembra guardare in direzione della congiunzione.
Il cielo era molto azzurro, ma per la versione finale ho preferito attenuare notevolmente la saturazione dell’immagine.
Roma 16 giugno 2024 Nikon coolpix p510 ISO400 1/400s
Lo scatto è stato condiviso sui social di Earthsky
Ecco alcuni scatti di ieri della Luna al primo giorno accanto al campanile della Basilica di Santa Maria Maggiore di Roma, il più alto della città (75m).
In molti ricorderete che in questa bellissima Basilica è presente la LUNA dipinta dal Cigoli – tra il 1610 e il 1612 – ai piedi dell’Immacolata Concezione, famosa per essere stata rappresentata con tanti crateri proprio come le descrizioni e i disegni che Galileo Galilei, amico dell’artista, aveva pubblicato nel Sidereus Nuncius nel 1610.
Oggi ho osservato per la prima volta Saturno in pieno giorno e questo è il risultato. Ci avevo provato già qualche volta nel passato, ma senza riuscirci.
Oltre al disco del pianeta era visibile pure il suo caratteristico anello, anche se con più difficoltà. In questo periodo l’anello appare quasi come una sottilissima linea che taglia il pianeta in due parti.
Anche in visuale se ne percepiva la presenza: sia sopra il disco, come una linea scura; sia adiacente al disco, da una parte e dall’altra, come sottili linee più chiare.
Puntarlo manualmente è “facile” perché “basta” inquadrare col telescopio quella zona di cielo che il pianeta attraverserà durante il giorno. La sera prima si posiziona il telescopio, si mette ben a fuoco, ed il giorno dopo a quella precisa ora del giorno si ritrovo Saturno. Per farlo mi avvalgo ovviamente di un software e delle coordinate altazimutali.
Saturno era vicino al meridiano ed il Sole circa 20° sopra l’orizzonte. L’immagine sembrava perdere spesso contrasto a causa forse dell’umidità dell’aria.
È da sempre che agli occhi “dell’astrofilo napoletano” le stelle più luminose della costellazione di Orione ricordano la caratteristica forma della Moka. E lo stesso si può dire della costellazione di Cassiopea, le cui due gobbe circumpolari sembrano imitare quelle caratteristiche dell’orizzonte di Neapolis: il Monte Somma ed il Vesuvio.
Come accaduto nei secoli passati, quando i popoli antichi, riconoscendo nella volta celeste forme e personaggi tratti dalla loro cultura hanno cominciato ad umanizzare il cieli, così in questi ultimi anni assieme ad un Gruppo di astrofili dell’UAN, l’Unione Astrofili Napoletani – associazione di cui faccio parte da oltre 10 anni – ci siamo messi letteralmente a disegnare tra le stelle della volta celeste i principali simboli della città di Napoli.
Scrutando la volta celeste spoglia di costellazioni, abbiamo rintracciato quegli asterismi che come Orione e Cassiopea, per forma o tradizione, si prestavano bene al nostro obiettivo, così da riempirla di tanti simboli della tradizione partenopea.
《L’idea mi frullava nella testa già da tempo, ma poi ho pensato di condividerla con tutti perché sarebbe stato più opportuno che un “cielo di costellazioni napoletane” venisse fuori da un gruppo di “Astrofili di Napoli” piuttosto che da una singola persona. Senza contare che le idee, l’arte e le competenze di molti avrebbero portato un risultato sicuramente migliore e che sarebbe stato anche molto più divertente costruirle ed immaginare insieme》
Ed infatti, grazie alla mano artistica di Ida de Rosa quelle forme immaginate dal Gruppo sono diventate, stella per stella veri e propri disegni; grazie alle competenze informatiche di Gino Civita questi disegni sono stati digitalizzati su Stellarium, uno tra i più popolari software astronomici al mondo. E grazie al team di Stellarium il frutto di questo lavoro è ora gratuitamente fruibile a tutti, in ogni parte del mondo.
Con la fantasia dei vari componenti del gruppo l’asterismo del Grande Carro è diventato il classico Mandolino, l’arco della Corona Boreale la maschera di Pulcinella e la Testa di Medusa, il volto ricciuto del caro Maradona.
E grazie alla loro passione è ora possibile conoscere qualcosa di Napoli attraverso le costellazioni; e allo stesso tempo imparare quelle costellazioni meno conosciute attraverso i simboli di Napoli.
Con questo semplice progetto ci siamo ritrovati ad imitare Annibale de Gasparis che con la scoperta del suo secondo asteroide ha realizzato una “Parthenope nel cielo”.
Noi l’abbiamo semplicemente disegnata tra le stelle, così da poterla visitare e omaggiare, assieme al resto del mondo, mentre guardiamo il cielo.
Qui altre info ed il link per scaricarle su stellarium: https://shorturl.at/i0gdp
Il 20 agosto 2024 Repubblica ha dedicato un articolo al progetto.