A circa tre mesi dall’avvenuta scoperta, ecco finalmente apparire, con netto ritardo, il nome del primo pianeta scoperto da Napoli!
Ancora una volta sarà lo scopritore stesso, Annibale de Gasparis, a scrivere direttamente al Direttore del Giornale le parole da pubblicare!
Ciò che leggiamo quindi è un documento suo che conosciamo solamente grazie a tale fonte; gli articoli successivi, invece saranno tutti firmati Leopoldo del Re, Direttore interino della Specola di Napoli, che sostituì Ernesto Capocci dopo la sua adesione ai movimenti liberali contro i Borboni.
Ecco le parole tratte direttamente dal Giornale:
Quella che abbiamo letto, in effetti, è solamente la comunicazione pubblica del nome dato al nuovo Pianeta, perché in realtà, era già stato scelto almeno due mesi prima, dal Direttore Capocci!
Nell’Archivio Storico di Napoli si conserva infatti la lettera che de Gasparis aveva indirizzato al Direttore – in parte anche citata nell’articolo – ed in cui, tra le varie cose, scrive:
“Ella ha creduto chiamare Igea il novello astro, ed in questa occasione io sento il bisogno di tributare un omaggio alla Dinastia felicemente regnante, aggiugnendoci l’altro nome Borbonica […] Faccia ella nota, Sigr Direttore, questo mio proponimento all’Ecc.mo Ministro Cavr Bozzelli onde ne ottenga da sua Maestà il Re Ferdinando II° (M. S.) il desiderato Regio assenso”.
È datata 8 maggio 1849, quindi il nome era stato scelto già da un pezzo!Capocci farà la richiesta di approvazione al Re, allegando le parole di de Gasparis ed aggiungendo la proposta di offrirgli come ricompensa un premio mensile di 30 ducati, proprio come era avvenuto circa 50 anni prima, con Giuseppe Piazzi!
Ed infatti sul Giornale del Regno del 14 giugno 1849 si leggeva:
Solo ad approvazione avvenuta, la comunicazione del nome Igea Borbonica, simboleggiato da un serpente sormontato da una stella, fu fatta all’Accademia delle scienze di Napoli il 12 giugno e negli stessi giorni anche agli altri astronomi europei:
“Si sa dalla mitologia che Igea è la Dea della sanità, figlia di Minerva e di Esculapio, onde coll’aver ritenuto il simbolo paterno, si è voluto far allusione alla longevità di cui quella Dea si credeva dispensatrice presso i gentili”.
Annibale de Gasparis,
Relazione alla R. Accademia delle Scienze
sulla scoperta del nuovo pianeta
fatta da Annibale de Gasparis,
in Rendicondo delle adunanza e de’ lavori
dell’Accademia Napolitana delle scienze,
anno ottavo, Napoli, 1849.
Ma cosa ne pensavano gli altri astronomi europei?
Cieli colorati!!
Articolo successivo: 22 settembre 1849
I primi onori dei Grandi Astronomi Europei
Si ringrazia
la Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea di Roma
per la riproduzione e la pubblicazione delle immagini del Giornale.
Che bello questo tuffo nel passato! Mi ha fatto sentire insieme ai grandi scienziati ( Herschel ) nonché altri ( il principe regnante, Capocci, ecc. ) e reso partecipe di eventi di vita scientifica ( penso ai trenta ducati! ). Grazio caro.
Un caro saluto. Luigi
Ho trovato un trafiletto su Scientific American del 23/6/1849 che dà conto della scoperta anche se non nomina il pianeta. Si può trovare a questo indirizzo https://archive.org/details/scientific-american-1849-06-23 a pagina 317
Ciao Marco. Ho già quell’articolo, assieme a quelli di altre riviste internazionali. Mi fa piacere che la lettura abbia suscitato interesse nella ricerca. Chissà che non si riesca a trovare qualche dettaglio inedito. Aggiornami anche via mail 😉