☀️ Dopo l’osservazione diurna di #Venere di due anni fa, al @lafuorifestival di quest’anno, festival delle scienze e delle arti, svoltosi dal 20 al 22 giugno al Piazzale delle Gardenie a Roma, abbiamo osservato al telescopio le macchie solari.

Quelle “piccole” chiazze scure visibili sulla superficie del Sole sono spesso più “grandi” della Terra e quando esso è basso all’orizzonte o coperto dalle nuvole, sono visibili pure ad occhio nudo.
👉 Furono osservate così già oltre 1000 anni fa, ma fu solo Galileo Galilei a dimostrare che si trovano “sulla” superficie del Sole: non potevano essere pianeti che transitavano davanti la nostra stella come qualcuno – pur di salvare l’incorruttibilità del Sole – cercava di dimostrare, perché esse mutano, si formano e spariscono e quando si trovano sul bordo del disco solare, rallentano e si vedono “di scorcio”.
Sono come nuvole, dirà perciò Galileo, e seguendole giorno dopo giorno, riuscirà pure a misurare il periodo di rotazione del Sole.
👉 Esse sono effetto di anomalie del campo magnetico della nostra stella, segno di un ciclo solare e correlate alle recenti aurore boreali visibili fino a basse latitudini…
… quante storie dietro un po’ di macchie solari.
Grazie Edwige Pezzulli Stępniewska