L’Albero delle Stelle ed i GHIRIGORI degli astri più colorati del cielo!

L’Albero delle Stelle è una semplice ma accurata raccolta di tutte quelle stelle invisibili ad occhio nudo, che per la loro intensa colorazione, rivelano, con infinito stupore, quanto il cielo stellato sappia essere colorato!

Considerando che i colori delle stelle, nelle loro infinite sfumature di giallo, arancione e rosso, oltre ai frutti, ai fiori e alle pietre preziose ricordano prevalentemente le classiche tonalità delle foglie autunnali, mi è piaciuto leggere metaforicamente la loro ricerca sulla volta celeste come un mettersi alla ricerca di tante foglie autunnali colorate!

Ginko biloba Orto Botanico di Portici – autunno 2016

Ecco perché una volta ritrovate e selezionate quelle più belle e perfette, tutte insieme non potevano che formare L’Albero delle stelle, l’elenco delle stelle più belle del cielo!

SAO19760 e compagne – Huawei p30 + dobson 18″

Chi pensa che l’osservazione visuale del cielo sia in bianco e nero e quindi cromaticamente poco appetibile, con questo piccolo “astuccio di stelle” non potrà far altro che cambiare idea:

dopo il GIALLO e l’AZZURRO percepibile nella maggior parte delle coppie colorate e l’ARANCIONE e il ROSSO riconoscibile in un mucchietto di variabili al carbonio, oltre al fatto che questi quattro colori si alternano tra le coppie colorate secondo le loro infinite sfumature ed in quasi tutte le combinazioni possibili, dovrà fare i conti con un’altra manciata di coppie dai colori davvero inaspettati!

VX Andromedae – Huawei p30 e dobson 18″

L’esperienza più evidente che si possa fare dei colori stellari riguarda proprio questi astri deboli e non sempre visibili ad occhio nudo: mentre infatti il colore delle stelle luminose – come quelle delle COSTELLAZIONI a COLORI – è quasi sempre visibile “singolarmente”, l’Albero delle Stelle è ricco di coppie e tripletti stellari in cui differenti sfumature cromatiche sono visibili contemporaneamente nello stesso campo dell’oculare!

La raccolta notte dopo notte continua a crescere e conta finora circa

  • 450 coppie di stelle – binarie / prospettiche
  • e poche decine di variabili al carbonio,

quasi tutte visibili attraverso un telescopio e poche altre già attraverso un binocolo.

  • Stelle doppie colorate

La loro descrizione completa é ancora solamente nelle mie mani;

  • qui però puoi trovare l’elenco di quelle di cui ho parlato finora in questo blog;
  • qui invece i 100 astri più belli dell’intero Albero; e
  • qui l’aggiornamento sulla stella più ROSSA del cielo.
Alcune pagine dell'Albero delle stelle
Alcune pagine dell’Albero delle stelle

Un’originale tecnica di ripresa: il telescopio scosso

A causa della tritanopia da piccolo campo, definita come l’incapacità dell’occhio umano di percepire il colore di un oggetto puntiforme, neppure all’oculare di un grande telescopio è così immediato distinguere le sfumature delle stelle.

E così fin dal XIX secolo, al fine di aggirare l’ostacolo, gli osservatori del cielo suggerivano di mettere l’astro fuori fuoco perché spalmando la sua luce su una superficie maggiore, i colori che lo caratterizzano diventano immediatamente percepibili.

Trasportando questa tecnica visuale in ambito astrofotografico, mi sto divertendo ad immortalare le sfumature degli astri in questo modo:

  • SFOCANDO le stelle visibili ad occhio nudo e
  • SCUOTENDO quelle deboli e visibili solo al telescopio.

Spesso infatti gli astri dell’Albero delle Stelle sono così deboli che la tecnica della sfocatura si rivela più una dispersione di luce che una maggiore manifestazione del loro colore; al contrario, quella del telescopio-scosso è decisamente più adeguata, più veloce ed anche più artistica.

I GHIRIGORI

Già nel 2015 mi ero accorto di queste potenzialità, ma è solo dopo la lettura di Filippo Zamboni e degli infiniti modi con cui egli definisce e descrive il risultato del suo “binocolo-scosso” che ho avuto il “coraggio” di pubblicare foto come queste!

«Le stelle aprendo ali di colori, […] fanno un mulinello variopinto, un gioco sorprendente, […] come uno spettro senza prisma; cinture di Venere […] serpeggiamenti, nodi e orbite di luce […], spirali che anelano di ritornare stelle».

Con Filippo Zamboni la sistematica ripresa di questi astri si riveste di poesia, diventa un motivo per parlare di letteratura, un seducente invito alla spettroscopia ed un originale modo per contemplare il cielo nelle infinite sfumature delle stelle che lo abitano.

Dopo molti ripensamenti, idee e giochi di parole, il nome che ho scelto per definire queste stelle danzanti, è quello di Ghirigori: oltre ad essere infatti la prima cosa che ricordano, il termine sa bene suggerire la leggerezza della loro contemplazione e l’aspetto ludico della loro ripresa.

Ho così deciso di fotografare TUTTO l’Albero delle Stelle proprio con questa tecnica e di presentare gli scatti sottoforma di coloratissimi mosaici.

Ho ufficialmente inaugurato il progetto:

Il secondo mosaico di Ghirigori conta invece i 25 angoli più colorati delle costellazioni del Boote, dell’Ofiuco, della Corona Boreale e della Chioma di Berenice.

L’Albero delle stelle su Nuovo Orione

Nel 2017 L’Albero delle stelle è stato in parte pubblicato sulla rivista di astronomia Nuovo Orione, con una rubrica stagionale dedicata ai colori nel cielo:

I colori nel cielo invernale – Gennaio 2017
I colori nel cielo primaverile – Aprile 2017
I colori nel cielo estivo – Luglio 2017
I colori nel cielo autunnale – Novembre 2017

Nello stesso anno è diventato anche un vero e proprio ATLANTE STELLARE!!!

SAO19333 e compagne – Huawei p30 + dobson 18″

Nel 2019 sulla stessa rivista ho curato un secondo ciclo stagionale dedicato ad astri del tutto NUOVI rispetto a quelli trattati nel ciclo precedente, con cui però sarà sempre interessante confrontare le sfumature colorate!!!

I colori nel cielo Invernale – Gennaio 2019
I colori nel cielo Primaverile – Aprile 2019
I colori nel cielo Estivo – Agosto 2019
I colori nel cielo Autunale – su COSMO – Dicembre 2019

Articoli acquistabili sul sito della rivista e dall’App Cosmo!

Alcuni consigli utili

Prima di precipitarsi sotto il cielo per osservare questi bellissimi astri colorati, bisogna prendere coscienza del fatto che i colori che si vanno ad osservare non sono esattamente come ce li aspettiamo: essi sono infatti fortemente PALLIDI e OPACHI, potremmo dire QUASI-BIANCHI in quanto non sono altro che una piccola percentuale di colore mescolata ad una grande quantità di bianco. Ciò vale soprattutto per le stelle azzurre e per quelle gialline, mentre per quelle arancioni e rossicce, soprattutto nelle variabili al carbonio la percezione del colore è molto più immediata.

SAO24065 e SAO24064 in giraffa – smartphone + dobson 18″

La percezione del colore delle stelle è un vero e proprio “processo” fortemente influenzato da più fattori, come ad esempio:

  • dalle caratteristiche oggettive dell’occhio umano …
  • e ancora di più da quelle soggettive di chi osserva;
  • dall’apertura dello strumento che si utilizza …
  • e dalla qualità del seeing al momento dell’osservazione.

Per questo motivo, come si potrà facilmente constatare, è davvero difficile trovare una valutazione unanime sul colore che si percepisce delle singole stelle.

La doppia 15 Triangulis – smartphone + dobson 18″ – x285 – ISO800

Garanzia di oggettività possono allora essere:

  • l’esperienza nell’osservazione visuale e
  • il diametro ampio dello strumento che si usa;
  • il buon seeing al momento dell’osservazione e
  • più osservazioni della stessa stella.
30 e 31 Cygni con SAO49338 – smartphone + dobson 18″ – x285

L’osservazione delle stelle colorate – non vi sembrerà vero – è più soddisfacente sotto cieli non troppo bui!

La presenza della luce artificiale infatti limita l’attività dei bastoncelli, le cellule della retina insensibili al colore, lasciando attiva quella dei coni, che ne sono invece sensibili, lasciando così gli occhi più ricettivi al colore.

Tripletto colorato: R, 19 e 18 Leonis

Inoltre, non bisogna dimenticare che come accade con la Luna di notte che pur essendo di colore grigio appare fortemente “bianca”, allo stesso modo la luce di una stella tanto più è luminosa tanto più l’apparato visivo umano la interpreterà tendente al bianco.

Questo aspetto è così vero che nel nostro cielo notturno é proprio

“la debolezza delle stelle che ci consente di vedere i loro corretti colori”.

Infatti se le stelle visibili ad occhio nudo fossero solo un po’ più luminose di quanto sono, apparirebbero ai nostri occhi TUTTE bianche; e se invece

“fossero solo moderatamente meno luminose di quanto sono, non riusciremmo a vedere correttamente i loro colori e forse non ci riusciremmo affatto. Per cui è una felice coincidenza se viviamo sotto un cielo stellato i cui astri più prominenti cadono esattamente all’interno del ristretto raggio di luminosità a noi necessario per vedere i loro veri colori”.

Philip Steffey, The truth about star colors, Sky & Telescope, September 1992
Huawei p30 + dobson 18″ – x1212

Sul campo ho inoltre scoperto:

  • che dando un piccolo colpo al telescopio in modo da far agitare nel campo dell’oculare la stella colorata, oppure mettendola fuori fuoco (come in QUESTE foto) i colori si percepiranno in modo più immediato. L’occhio umano soffre infatti della tritanopia dal piccolo campo, la difficoltà cioè di percepire la sfumatura di un oggetto molto piccolo; per cui spalmando la luce puntiforme di una stella su una superficie maggiore, se ne facilita l’individuazione del colore;
  • che a parità di esperienza osservativa, la prima occhiata è sempre quella più oggettiva;
  • che fissare a lungo una stella provoca una sorta di “saturazione” dell’immagine che fa sparire i colori, facendola apparire bianca;
  • che un buon seeing è garanzia di oggettività ed esalta i colori, quello cattivo attenua o altera i colori;
  • che a parità di astro, attraverso uno strumento più luminoso ( cioè con diamentro maggiore ) i colori appariranno più tendenti al bianco;
  • che i colori giallo, arancio e rosso delle variabili al carbonio sono solitamente più intensi di quelli percepiti nelle stelle doppie colorate;
  • che confrontare più stelle consecutivamente aiuta a notare le differenti tonalità di colore;
  • che non si percepisce il colore verde nelle stelle;
  • che l’occhio allenato, potrà facilmente distinguere le stelle bianche in tre tipi differenti: quelle di colore bianco–freddo, dove il bianco tende all’azzurro; quelle bianco-neutro, dove il bianco è completamente privo di sfumature di colori; e quelle bianco-caldo, dove il bianco tende invece al giallo;
Huawei p30 + dobson 18″ – x285

Sapute queste cose, possiamo ora incamminarci nel mondo dei colori presenti nel cielo stellato COSTELLAZIONE per COSTELLAZIONE!

Nelle foto le stelle sono state messe fuori fuoco per meglio evidenziare le loro sfumature.

Cieli colorati!!

3 commenti su “L’Albero delle Stelle ed i GHIRIGORI degli astri più colorati del cielo!”

  1. Prendo spunto dalle tue osservazioni e la prima serata utile le osserverò! Grazie sempre per i tuoi racconti, ti farò sapere. Valentina

  2. Io scopro solo ora il tuo blog/sito e ne sono totalmente affascinato, anche perché io ho sempre sentito parlare di “il telescopio deve stare assolutamente immobile” e te per tirare fuori quei colori fai l’opposto, così te non stai facendo fotografia, stai dipingendo dei quadri con un telescopio. Fenomenale è dire poco, complimenti veramente.

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